Il Popolo della Libertà non deve temere, su tutto, di perdere un’elezione, ma il motivo per cui esiste. Credo che valga la pena dare voce ai tanti cittadini, elettori o militanti, che in queste ore vivono una sensazione di smarrimento a causa della poca chiarezza intorno alle mosse future del più grande partito italiano. Possiamo davvero rinnegare la conquista del bipolarismo in nome di una marmellata che ci assicuri il posto da parlamentari nella prossima legislatura, ma che fatalmente ci riporterebbe ai peggiori anni della “prima repubblica”? Io dico di no. Possiamo rinunciare al principio secondo il quale diverse visioni politiche della società si confrontano democraticamente, come avviene nelle altre nazioni libere del mondo? Io dico di no. Possiamo permetterci di sottomettere ai mercati internazionali la nostra sovranità popolare? Io dico di no.
In questa stagione di ricostruzione del Pdl, attraverso congressi, assemblee, elezioni primarie, non facciamo perdere agli uomini e alle donne del centrodestra italiano il gusto di partecipare ad una grande avventura collettiva. Proprio adesso che intorno al nuovo segretario nazionale Angelino Alfano, che tutti sosteniamo con passione e determinazione, sta rinascendo l’entusiasmo di tanti italiani. Rimbocchiamoci le maniche, tutti, con umiltà e convinzione, per restituire dignità alla politica e alle idee delle quali siamo portatori, perché nulla è finito finché ci sono persone capaci di guardare più in là della singola scadenza elettorale. I movimenti destinati a fare la storia si forgiano nelle fasi difficili e rifiutano, per definizione, tanto le scorciatoie quanto le fughe.