Quante firme aveva presentato per la sua candidatura, onorevole Giorgia Meloni?
«Alle tre di notte, sabato scorso, ci siamo fermati stravolti a settantamila firme. Quanto entusiasmo. C’è tanta gente che vuol credere in noi, che ha ancora voglia di partecipare, di fare politica. E noi invece?»
E voi invece? Addio primarie.
«Il Pdl era al 38 per cento e siamo scesi al 15, abbiamo perso 20 punti e qui qualcuno pensa a gestire una sconfitta onorevole, piuttosto che puntare a vincerle ancora, le elezioni».
Sembra che anche i suoi sondaggi non fossero affatto male. Dice che Alfano può essere convinto ad annullare le primarie anche per timonare l’effetto “G” (come Giorgia)?
«Spero proprio di no. Tanti consensi, incoraggiamenti, mobilitazioni da tutte le regioni attorno alla mia candidatura. Ma temere me sarebbe stupido. Voglio provare a portare solo valore aggiunto alla causa complessiva del partito».
E invece niente, azzerate.
«Intanto, la prossima settimana ci sarà un ufficio di presidenza e in quella sede decideremo, quell’organo ha approvato all’unanimità lo svolgimento della consultazione, vorrei ricordare. Nessuno pensi che si possono smantellare davvero così e dire ai 200 mila elettori che hanno firmato per le nostre candidature che avevamo scherzato».
Era notorio che Berlusconi la pensasse diversamente fin dal primo momento.
«Anche lui ha votato a favore nell’Ufficio di presidenza».
Il Pdl è il passato. Il Cavaliere lavora già a Forza Italia.
«Io torno a fare appello a Berlusconi. Non rovini tutto. Resterà nella storia italiana per aver dato vita al partito unico del centrodestra, per aver introdotto il bipolarismo, e cambiato dunque la politica italiana. Non rovini tutto, sarebbe un errore spacchettare, dividere».
Se lui insiste? Voi exAn verso la scissione?
«Mi batterò fino all’ultimo per l’unità. Di sicuro a 35 anni non ho alcuna intenzione nostalgica. Credo che la cultura del liberalismo cattolico, della destra identitaria e del riformismo laico debbano continuare a cercare una sintesi. Proprio come avviene nel resto d’Europa».
Lei avrebbe qualche problema a rifare An. Candidandosi ha rotto rapporti di vecchia data con La Russa, Gasparri e gli altri.
«Ho compiuto delle altre scelte politiche divergenti. Che si siano incrinati i rapporti personali, questo no. Continuo a pensare che in politica occorra essere leali con le persone ma ciecamente fedeli solamente alle proprie idee. Una eccessiva considerazione della fedeltà alle persone e ai leader, forse, ha condotto la politica al punto in cui si trova».
Lei domenica è andata in un circolo Pd per complimentarsi, come ha visto il confronto dell’altra sera Renzi-Bersani?
«Sono andata domenica per rendere onore alla macchina organizzativa e per un gesto di rottura rispetto al bipolarismo muscolare di questi anni. Il dibattito tv l’ho trovato vivace ma deludente nei contenuti. Detto questo, mi hanno colpito i sei milioni di spettatori, un’enormità di questi tempi. La conferma che le primarie sono uno straordinario strumento per riavvicinare la gente alla politica. Peccato da noi pare non sia compreso a sufficienza».
3 commenti
Vai Giorgia!!
Non voto Berlusconi, ma Giorgia mi piace proprio . Ha coraggio, ha le palle e penso che vincerebbe a mani basse se si presentasse.
Sarbbe un bel match rottamare tutto il vecchiume degli ultimi 25 anni di politica fatta per la casta e la poltrona e iniziare un percorso di politica fatta per i cittadini. A ognuno la sua parte con Giustizia !!! Meloni ce la puoi fare . Non fermarti !! Sei in gamba e hai la voglia di cambiare . Vai vai vai avanti se questo è quello che senti in cuor tuo. Vai vai vai avanti !
Condivido tutta la parte ideale, non ho mai gradito la scelta delle primarie che sviliscono i militanti che ci hanno messo la faccia, il tempo e il denaro, per renderli pari a quanti, pagando solo due euro, se ne sono sempre stati in poltrona. Però mi consenta di criticare la scelta di rilasciare l’intervista al quotidiano che è il bollettino ufficiale del nemico.