Se Monti ha deciso di candidarsi presenti lista con suo nome e si misuri con consenso

Mario Monti è stato prezioso per l’Italia finché ha avuto ruoli autenticamente tecnici. Ma da quando è stato imposto come Presidente del consiglio è iniziata la sua metamorfosi. La politica delle tasse a più non posso ha depresso la nostra economia e i provvedimenti che tutti si aspettavano da un Esecutivo di tecnici, come l’aggressione del debito pubblico e i provvedimenti sulla crescita, non hanno mai visto la luce. Poi sono iniziati i balletti tipici del teatrino della politica: “scendo in campo, non scendo in campo, forse si, forse no”. In queste bugie da politicante navigato, la pagina più triste è stata quella del forte e imbarazzante sostegno dato da capi di stato esteri, a cominciare da Angela Merkel, a una eventuale candidatura del professore. Ed è lì, a Bruxelles, che si conferma l’impossibilità di un nostro qualunque sostegno a Monti: se è il candidato della Merkel non può essere il nostro; se la sua azione è funzionale all’economia tedesca non può esserlo per l’economia italiana, completamente diversa per natura e vocazione. Per come Monti ha governato l’Italia, senza che fosse stato indicato dagli italiani, contando sul sostegno delle forze politiche e su una solidarietà istituzionale senza precedenti, sarebbe stato più serio mantenere un ruolo “tecnico”, piuttosto che utilizzare il lavoro fatto da chi lo ha sostenuto, nel bene e nel male, per un suo personale interesse elettorale. Tuttavia, se ha deciso di candidarsi, allora Monti presenti una lista con il suo nome e si misuri con il consenso diretto degli italiani, piuttosto che dare una generica disponibilità a fare il premier se i partiti del centro e, forse, della sinistra, gli costruiranno una maggioranza in Parlamento.

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2 commenti

  1. sono pienamente d’accordo

    • antonello il 28 Dicembre 2012 alle 23:16
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    ciao giorgia, il peccato originale è di berlusconi. aveva in mano l’asso pigliatutto, con alfano segretario, le primarie in corso, tu in pol position per essere eletta candidato premier per il Pdl, che si ammantava di rinnovamento e nuova credibilità, per competere poi con quel dinosauro di Bersani. Era tutto perfetto, ma lui ha rovinato tutto proprio tutto. tu non ti sei piegata a quei ricatti , ma hai dovuto cambiare casacca. Continua cara Giorgia, ma l incanto si è spezzato. Berlusconi è un povero malato.

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