Non ho mai nascosto il mio apprezzamento per l’intraprendenza di Matteo Renzi, ma le sue parole di oggi nei miei confronti sembrano illogiche prima che ingenerose. Fratelli d’Italia nasce dopo l’ennesima cancellazione delle primarie nel Pdl. A Matteo è stata data la possibilità di perdere le sue primarie contro Bersani, a me e Guido Crosetto neppure quella. Per coerenza siamo stati costretti a gettarci nella rischiosa avventura di fondare un partito a 30 giorni dal voto, senza preoccuparci di avere una poltrona istituzionale come paracadute. Né di abbandonare un partito di cui non condividevamo il modello. Ma il voto dato a Fratelli d’Italia è un voto dato al centrodestra. E con questa legge elettorale che premia le coalizioni, correre da soli significava fare gli interessi di Bersani, Grillo o Monti e disperdere il consenso. Abbiamo considerato le elezioni politiche come delle grandi primarie di coalizione e nel centrodestra gli italiani hanno scelto ancora una volta e in massa Silvio Berlusconi. Tuttavia abbiamo gettato un seme e oggi con FdI ci dedichiamo con passione alla costruzione di un nuovo centrodestra, meritocratico, partecipato. Perché a volte non basta ristrutturare un palazzo: bisogna ricostruirlo. E visti i risultati del Pd degli ultimi tempi anche Renzi dovrebbe iniziare a riflettere su questo.
Apr 05