Alla luce dei risultati delle amministrative, il centrodestra deve far tesoro degli errori commessi, al pari delle grandi vittorie ottenute da Silvio Berlusconi. E il più significativo è sicuramente quello di aver sottovalutato il radicamento sul territorio: i partiti, infatti, sono luoghi essenziali nei quali le democrazie si allenano prima di scendere in campo e le tv non bastano se non si hanno le leve necessarie per cambiare una città secondo la propria visione del mondo. Ed è stato sottovalutato anche l’impatto che questo governo di larghe intese, sempre più simile all’Esecutivo Monti e che non sembra capace di dare risposte concrete e coraggiose, ha sugli italiani. È tempo di rimboccarsi le maniche e costruire un nuovo centrodestra, fondato sulla partecipazione, caratteristica essenziale per raccogliere e rappresentare le istanze di una comunità. Sull’esito delle elezioni a Roma, un ringraziamento per quanto ha fatto in questi cinque anni va al sindaco uscente Gianni Alemanno. Auguri di buon lavoro, invece, a Ignazio Marino, a cui rivolgo un appello: il vero vincitore di questa competizione è l’astensionismo e lui è un sindaco eletto con circa il 28% dei voti dei romani. Spero senta su di se la responsabilità di riavvicinare i cittadini alla politica. Spero che affronti il suo mandato con l’umiltà che questo impegno comporta, con un lavoro concreto e inclusivo.
Giu 10
2 commenti
Più che un centrodestra va ricostituito un partito di Destra che sia radicato sul territorio, cioè aprire le Sezioni ai cittadini che vogliono fare politica, in questo il PD è maestro tanto è vero che ha mantenuto il zoccolo duro del proprio elettorato perchè ancora funzionano le sezioni.
Beh, che dire, ho appena lasciato un commento sul mio Blog con link a questo post… anche per ringranziare pubblicamente i visitatori del blog… grazie ragazzi!