La Commissione Europea, attraverso il commissario per la Concorrenza Almunia, boccia il piano di salvataggio del Monte dei Paschi di Siena voluto dal governo Monti e minaccia l’apertura di una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia. Il Professore, così diligente nell’eseguire alla lettera gli ordini di Bruxelles ogni qual volta si è trattato di colpire la povera gente, come ad esempio nel caso del blocco delle indicizzazioni delle pensioni da 1400 euro, ha scelto in questa occasione di disapplicare le indicazioni europee per favorire il mondo finanziario.
Non serviva il presidente della Bocconi e tutto il gotha della Nazione per capire che, a fronte di un piano di salvataggio che prevede l’impiego di 4 miliardi di soldi pubblici, sarebbe stato necessario pretendere da parte di un istituto di credito privato il rispetto di alcuni vincoli comportamentali, tra cui il tetto ai compensi dei manager.
Avevamo sollevato questo problema in più occasioni e abbiamo dovuto ascoltare dai rappresentanti del governo e da diversi osservatori esperti di finanza che quei vincoli non potevano essere imposti. Cosa palesemente smentita dal commissario per la Concorrenza dell’Ue.
Fratelli d’Italia presenterà un’interrogazione al governo Letta per sapere quali misure intenda assumere l’Esecutivo per il caso specifico di Mps e per riequilibrare nel suo complesso il rapporto tra Stato e finanza. Argomenti sui quali non intendiamo abbassare la guardia, vista anche la chiara compiacenza che questo governo, come il suo predecessore, sta dimostrando di avere nei confronti del sistema bancario.