Paradossale che il governo Renzi voti contro l’abbassamento a 18 anni dell’età per l’accesso al Parlamento europeo

Da sempre Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale sostiene l’equiparazione dell’elettorato attivo e passivo in tutte le competizioni elettorali, perché crediamo che se un cittadino è sufficientemente maturo per votare lo è anche per essere votato. Per questo FdI-An ha presentato prima una proposta di legge e poi un emendamento alla legge elettorale per le europee attualmente in discussione alla Camera per abbassare da 25 a 18 anni l’età per l’accesso al Parlamento europeo. Una proposta che fa seguito a quella già presentata da FdI-An per introdurre in Costituzione l’equiparazione tra elettorato attivo e passivo anche in Italia. È paradossale e inaccettabile che il governo Renzi e la maggioranza che lo sostiene abbiano votato oggi contro questa norma di buon senso, che avrebbe permesso alla nostra Nazione di allineare i parametri italiani a quelli dei partner europei e favorire la rappresentanza giovanile nella Ue. Dopo la legge elettorale che reintroduce le liste bloccate, la finta abolizione delle Province che toglie ai cittadini la possibilità di eleggere i propri rappresentanti e il progetto di riforma del Senato che consegna alla casta il potere di nominare i senatori, Matteo Renzi non si smentisce e sceglie di continuare coerentemente sulla strada di espropriare gli italiani della loro sovranità.

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