Vogliamo chiarezza sul progetto dell’università islamica di Lecce, oggi all’attenzione dell’opinione pubblica grazie alla denuncia di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale di Lecce. Al momento non si conoscono né i finanziatori, né i principi educativi né le finalità di questo presunto ateneo. Anzi, le voci sono inquietanti: si parla di fondi caritatevoli del Qatar che, come noto, è la Nazione da cui provengono i principali finanziamenti all’Isis e al fondamentalismo islamico in genere. Si parla anche di insegnamento della Shariia.
Con la minaccia del fondamentalismo alle porte, è sempre più urgente che lo Stato normi la presenza di luoghi di culto e di cultura islamica sul nostro territorio. I flussi finanziari devono essere tracciati e non ci devono essere contiguità con ambienti fondamentalisti, i sermoni o le lezioni devono essere svolti in italiano, devono essere noti alle autorità il ruolo e la qualifica di chi tiene prediche o lezioni. Non ci possiamo più permettere un Islam “fai da te”, fatto di imam improvvisati e autonominati che a volte predicano l’odio, di finanziamenti non trasparenti e di legami inconfessabili con gli ambienti più oltranzisti.
Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, in ogni caso, ritiene che quel luogo possa essere utilizzato a vantaggio dei giovani salentini, sia rafforzando l’Università del Salento sia realizzando luoghi di aggregazione.