Meloni a Il Tempo: «Sono contenta perché ha vinto un movimento anti-austerità. Vedremo alla prova dei fatti se Tsipras sarà in grado di dire no alle lobby e ai poteri finanziari»

L’intervista di Andrea Barcariol.

Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia-An, boccia Renzi, Berlusconi, Ncd e il M5S, rimanda Tsipras e promuove Fitto e la Le Pen.

Per alcuni dopo la vittoria di Tsipras l’Europa cambierà profondamente, per altri rimarrà tutto uguale. Lei a quale corrente di pensiero appartiene? «Vedremo alla prova dei fatti se Tsipras sarà in grado di dire no alle grandi lobby e ai poteri finanziari. Tsipras è distante da noi anni luce e non condivido molte sue posizioni e alcune dichiarazioni su come intende risolvere i problemi, ad esempio rafforzando l’euro. Detto ciò guardo con favore al fatto che abbia vinto un movimento anti-austerità. Tsipras rappresenta la richiesta di aiuto del popolo rispetto al fallimento delle politiche della Troika».

Tsipras si è subito alleato con la destra anti-austerity di Kammenos che ha un programma politico praticamente opposto. È giusto andare oltre le ideologie in nome della battaglia anti austerità? «Sono pienamente d’accordo con Marine Le Pen quando afferma che in questo momento la grande sfida è quella del basso contro l’alto, del diritto del popolo alla libertà e alla sovranità contro le oligarchie e i grandi interessi internazionali».

Quirinale: Renzi ha detto che nei primi tre scrutini il Pd farà scheda bianca. Come giudica questa strategia? «Dimostra la sua debolezza e la sua totale assenza di rispetto per le Istituzioni. Renzi vuol decidere tutto da solo e imporre un presidente, ma non dimentichiamo che alle Europee ha preso il 40% dei voti su un 60% di votanti. Se questo è il campione dell’innovazione siamo proprio messi male. Io spero in un Presidente della Repubblica in totale discontinuità con Napolitano, un Capo dello Stato che non sia così incline agli ordini di Bruxelles e di Berlino che difenda gli interessi degli italiani».

È arrivato il momento di un Presidente della Repubblica donna? «È sempre stato il momento di un presidente della Repubblica donna, sono gli uomini a non essere pronti. Penso che si debba scegliere il candidato migliore, indipendentemente dal sesso. Trovo assurdo che ci sia anche un limite rispetto all’età, per questo abbiamo presentato un emendamento».

Il Partito del Nazareno sgretolerà Forza Italia e Pd? «Molto spesso Forza Italia e Pd hanno votato insieme. Forza Italia è poco distante dal Ncd e si dice che questa distanza diminuirà ulteriormente».

Siete pronti ad accogliere i dissidenti guidati da Fitto? «Noi siamo pronti a costruire una destra credibile. Non si tratta di accogliere o essere accolti: è necessario fare un ragionamento politico e al momento non c’è stato nessun avvicinamento, anche se devo dire che condivido molte delle posizioni espresse in questi giorni dai parlamentari di Forza Italia contrari alle riforme».

Come giudica il riavvicinamento tra Berlusconi e Alfano. L’ex Cavaliere ha sbagliato adesso o nel 2013? «Vado ancora più indietro, secondo me Berlusconi ha sbagliato nel 2011 quando ha sostenuto il governo Monti».

Oggi (ieri, ndr) Ncd ha votato contro il vostro emendamento sul presidenzialismo. «È una vergogna assoluta, considerando che il presidenzialismo per anni è stato uno dei punti centrali del programma del centrodestra. Anche i parlamentari di FI che hanno votato a favore del nostro emendamento hanno un atteggiamento ambiguo perché il presidenzialismo è stato tenuto fuori dal Patto del Nazareno. I più ipocriti sono quelli del M5S che fanno le «quirinarie» per far scegliere ai cittadini il loro candidato, ma poi dicono no al diritto degli italiani a scegliersi da soli il Capo dello Stato. Evidentemente si vuole continuare con gli inciuci di Palazzo. Da giovedì, per denunciare questa vergogna, allestiremo dei gazebo fuori dal Parlamento e faremo votare simbolicamente gli italiani».

Lei spesso viene accumunata alla Le Pen. Se la leader del Front National facesse politica in Italia che risultato avrebbe? «Penso sia una tendenza tutta italiana quella di prendere modelli esterni con la convinzione di poterli calare nella nostra realtà. Sicuramente alcune idee della Le Pen non verrebbero accolte bene, ad esempio quella sulla pena di morte, altre invece sì. In questo momento gli italiani guardano molto alla credibilità delle persone e poco ai partiti e la Le Pen è sicuramente una persona credibile».

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