L’intervista di Claudio Baccarin.
Se a Nereo Laroni, vecchio cuore socialista, fanno venire l’orticaria, «quelli di Casapound», protagonisti al raduno leghista di Piazza del Popolo, non entusiasmano nemmeno Giorgia Meloni, “numero uno” di Fratelli d’Italia. «Noi non abbiamo rapporti con quelli di Casapound, che dicono che il loro leader è Matteo Salvini» ha argomentato ieri l’onorevole Meloni, che domani a Venezia guiderà la manifestazione “Difendiamoci”. Raduno alle 14.30 alla stazione di Santa Lucia.
Onorevole Meloni, da cosa dobbiamo difenderci? «Prima di tutto dal governo Renzi, che fa solo gli interessi delle lobby e degli amici degli amici. Un governo che non si preoccupa dell’economia reale, che non fa nulla sul fronte delle tasse, che non coglie la difficoltà delle famiglie di arrivare a fine mese. Abbiamo scelto il Veneto perché siamo a fianco di tanti imprenditori che non ce la fanno più».
Lei ha portato la sua solidarietà a Graziano Stacchio, il benzinaio di Ponte di Nanto. «Proprio da li è nato il titolo della nostra manifestazione. Il Veneto deve fare i conti sempre più spesso con furti e rapine. Intanto il governo, anziché costruire carceri, depenalizza. E questo diventa un incentivo alla delinquenza. O lo Stato ti difende, oppure la legittima difesa è legittima. Ma se ti hanno già sparato addosso, è impossibile che tu possa difenderti».
E in tema d’immigrazione che pensa? «L’immigrazione è fuori controllo. Noi diciamo uno stop totale agli sbarchi. Tanto più oggi, dal momento che la Libia è sotto il controllo fondamentalista e l’Is decide chi parte e chi viene sgozzato».
Venezia è, ahinoi, pure il simbolo del Mose. «Noi vogliamo combattere con forza anche la criminalità collegata alla corruzione».
Giancarlo Galan, presidente della commissione Cultura della Camera, non può partecipare ai lavori parlamentari. «Galan dovrà lasciare il Parlamento solo se verrà pronunciata una condanna definitiva. Noi, però, nello statuto di Fratelli d’Italia, abbiamo fatto un passo in più. Abbiamo previsto l’incandidabilità anche per i condannati in primo grado».
Il ministro Alfano ha incontrato l’Anci promettendo nuovi poteri per i sindaci. «Alfano può fare tutte le riunioni che vuole, ma la responsabilità di cinque svuotacarceri ricade sulla trojka Monti-Letta-Renzi, E quindi anche su di lui».
Lei ha offerto il palco di Venezia a Zaia e Tosi per riappacificarsi. «Io spero che possano trovare un accordo. Con Tosi ho ottimi rapporti, Zaia è stato mio collega al governo».
Riuscirà a riunificare le tante anime della destra? «Io ci provo. Certo non voglio rieditare il vecchio e non voglio nemmeno offrire un paracadute a chi non sa più dove sbattere la testa».