La mia due giorni in Polonia si è conclusa oggi con la visita a Varsavia, una città meravigliosa. La giornata è iniziata con le celebrazioni del milite ignoto della seconda guerra mondiale ed è proseguita al Ministero degli Esteri. Abbiamo avviato un confronto con gli esponenti del governo polacco sui comuni interessi dei nostri due popoli: Europa, difesa, immigrazione, sviluppo economico e interscambio imprenditoriale. Ho poi avuto il piacere di incontrare l’ambasciatore italiano in Polonia, Alessandro De Pedys, di visitare l’istituto di cultura Italiana e di conoscere Alessandro Vanzi rappresentante del neocostituito Comites polacco.
Apr 25
1 commento
Mi chiamo Stefano Papa, Romano, 70 anni; liberale anticomunista da sempre, la mia adolescenza è plasmata dalle grida di Imre Nagy da Budapest, dalle sue richieste di aiuto, rimaste inesorabilmente inascoltate; e da Jan Palach.
Lei, onorevole Giorgia Meloni, è sicuramente il politico che più si avvicina al mio ideale, in una scelta politica asettica non avrei dubbi nel darLe il mio voto; sulle amministrative per Roma credo che il discorso sia diverso. Lei guadagnerà sicuramente una grossa percentuale di consensi, ma temo non sufficiente per governare Roma in autonomia; per uno strano gioco social-psicologico la sinistra è riuscita, proprio mentre i carri sovietici entravano a Praga, a conquistare un enorme spessore di credibilità nelle generazioni nate fra il ’50 e il ’70: assolutamente inspiegabile, ma ci è riuscita, e oggi dobbiamo tenerne conto: obiettivo di queste amministrative deve essere quello di battere la sinistra e gli squallidi opportunisti dei 5 stelle; questo risultato, però, si ottiene solo con l’unità delle destre; arrivare alle urne con un candidato di Salvini, con Bertolaso e con Lei, è purtroppo un suicidio.
Il mio umile parere è di appoggiare Bertolaso, facendo ben capire all’elettorato e ai media, che il Suo è un sacrificio nobile, motivato solo dal bene di Roma: credo che una mossa del genere Le guadagnerebbe un peso inimmaginabile nelle successive politiche, e sarebbe comunque lo strumento per garantire a Roma un governo non di sinistra; Bertolaso, comunque, non è un dilettante, e tecnicamente è sicuramente in grado di ben interpretare la carica di Sindaco: una Sua rinuncia a suo favore sarebbe un segnale di grande spessore, politico, umano e personale; comunque una scelta da far pesare profondamente agli alleati.
Mi perdoni l’iniziativa, giustificata solo dalla grande stima che ho per Lei.