Siamo al bar Giolli in compagnia di Paolo, il proprietario del bar, che è stato teatro, qualche settimana fa, di un’aggressione da parte di un nigeriano accolto in uno dei tanti centri per l’accoglienza ai migranti, benché avesse dei precedenti. Quest’uomo è entrato ubriaco e ha distrutto il locale. La situazione è stata miracolosamente gestita grazie all’intervento di un esponente delle nostre forze armate che, tra l’altro, era in borghese quindi non in servizio, che ha fermato questo signore. Curiosamente questo signore oggi non sappiamo bene dove sia, ha l’obbligo di firma ma è a piede libero e i giudici non hanno ritenuto di tenerlo sotto maggiore osservazione. Probabilmente è accolto in un altro centro nel quale lo Stato italiano pagherà 35 euro al giorno per mantenere uno che entra nei bar e li distrugge quando beve troppo. Credo – conclude Giorgia Meloni – che valga la pena di interrogarsi su come lo Stato italiano garantisce la sicurezza dei propri cittadini, delle sue attività commerciali. E credo che quando questi cittadini chiedono semplicemente sicurezza, la possibilità di lavorare, di uscire di casa, di non avere paura non facciano nulla di sbagliato e che forse lo Stato Italiano dovrebbe occuparsi un po’ più di loro che sono le vittime e non dei carnefici che vuol far passare da vittime.
Mag 14