Non ho voluto l’auto blu quando ero vicepresidente della Camera nel 2006, sono stata il primo ministro italiano a non usarla nel 2008 e non la voglio oggi per il mio ruolo di capogruppo in Assemblea capitolina. Chi mi conosce sa che su questo punto sono irremovibile: dire che rinuncio a questo servizio è pleonastico e con soddisfazione ho preso atto che anche i consiglieri di Fratelli d’Italia a Roma faranno la stessa cosa. Sono tre le auto di servizio che rimettiamo a disposizione dell’Amministrazione con l’auspicio che vengano destinate ad attività e scopi sociali. Intendo fare bene il mio lavoro di consigliere e capogruppo in Assemblea capitolina e intendo farlo senza benefit e ovviamente senza percepire stipendi o gettoni di presenza. E colgo l’occasione per chiedere al sindaco Raggi, che almeno sulla carta dovrebbe condividere la battaglia di Fratelli d’Italia contro i privilegi, di rinunciare alla sua auto di servizio e chiedere ai suoi assessori di fare lo stesso.