«La nostra metà campo è una metà campo che deve organizzarsi, che deve riflettere. E la riflessione non può non riguardare anche Fratelli d’Italia». Dagli uffici di Montecitorio, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia all’ottavo mese di gravidanza, «la scorsa notte ho dormito soltanto due ore», interviene nel dibattito che sta travagliando il centrodestra. Un dibattito che secondo alcuni rumors si sarebbe allargato anche al partito in cui campeggia il simbolo della fiamma tricolore.
Onorevole Meloni, si legge di una nuova fase per Fratelli d’Italia. Vuole imprimere al suo partito una svolta simile a quella che Gianfranco Fini realizzò a Fiuggi?
«nel nostro partito è in corso un dibattito aperto. D’altro canto le elezioni amministrative hanno inviato un segnale importante. Prendiamo il caso di Roma. Lì, da soli e senza big al nostro fianco, ma con un programma credibile per la Capitale, abbiamo sfiorato il ballottaggio».
La vostra discussione interna investe anche il rapporto con l’alleato Matteo Salvini?
«Non ho ragione per allontanarmi da Salvini. Matteo è un ottimo alleato con il quale abbiamo condiviso molte battaglie. Ad esempio, abbiamo una visione comune su una grande questione come il rapporto con l’Europa e l’allergia agli inciuci con Renzi».
E il suo rapporto con Marine Le Pen?
«Dovremmo risentirci nei prossimi giorni. Marine Le Pen ha una visione patriottica che è compatibile con il nostro programma. Il nostro obiettivo è un modello che permetta di difendere gli interessi italiani, senza scimmiottare nessuno, francesi compresi».
Allora qual è la condizione per ricostruire il centrodestra italiano?
«Intanto, bisogna ripartire dalla coerenza e dalla credibilità. E’ chiaro che se vuoi stare nella nostra metà campo non puoi stare con un piede nell’altra metà».
Stefano Parisi è l’uomo giusto per riorganizzare il centrodestra?
«E’ un autorevolissimo interlocutore, però gli continuo fare una domanda: cosa farebbe Fi in una eventuale Renzi-bis dopo la sconfitta al referendum costituzionale?».
E cosa ne pensa del suo programma liberal-popolare?
«Non l’ho compreso, mi mancano un po’ di elementi. Sembra che si rifaccia al programma dei repubblicani americani. Però vorrei sapere cosa c’entrino Alfano e Verdini con Donald Trump».
Andrà alla convention promossa da Parisi che si terrà in settembre?
«Ad oggi non ho ricevuto alcun invito ma se la proposta dovesse essere ritrovarsi attorno allo stesso tavolo con Alfano, Verdini e Passera, sarebbe inutile inviarmelo».
Preferisce Giovanni Toti come leader del futuro centrodestra?
«Giovanni è sicuramente una persona con la quale abbiamo condiviso esperienze importanti. Rappresenta un modello di governo frutto di una coalizione coerente e combattiva. Preferirei, però, non mettere bocca nei partiti degli altri. Quelle di cui si parla in questi giorni sono dinamiche di Forza Italia. A me interessa soltanto capire sulla base delle loro scelte se ci sia una spazio per un denominatore comune».
Quale deve essere il denominatore comune per ricostruire il centrodestra?
«Il programma del nuovo schieramento non potrà prescindere dalla coerenza. Deve essere chiaro che noi siamo alternativi a Matteo Renzi perché rappresenta un modello di governo che schiaccia i diritti e i bisogni degli italiani».
Poi?
«Capitolo tasse e sicurezza. L’obiettivo di un nostro esecutivo sarà quello di rendere lo Stato meno oppressivo sul piano fiscale e più sicuro dalla minaccia del terrorismo islamico. Infine, guardiamo al presidenzialismo, alla difesa delle tradizioni e a valorizzare il mondo produttivo».
Capitolo referendum costituzionale. La campagna per il no può essere il primo step per ricompattare il centrodestra?
«E’ una grande occasione. Una settimana fa abbiamo fatto una iniziativa ad Arezzo costituendo un comitato per il no che ha al suo interno quella parte di centrodestra che già vince in Italia con proposte coerenti, credibili e persone specchiate. Dall’altra parte utilizzeremo la campagna referendaria per far conoscere il nostro modello di Costituzione, e dunque di Italia».
Onorevole Meloni, si legge di una nuova fase per Fratelli d’Italia. Vuole imprimere al suo partito una svolta simile a quella che Gianfranco Fini realizzò a Fiuggi?
«nel nostro partito è in corso un dibattito aperto. D’altro canto le elezioni amministrative hanno inviato un segnale importante. Prendiamo il caso di Roma. Lì, da soli e senza big al nostro fianco, ma con un programma credibile per la Capitale, abbiamo sfiorato il ballottaggio».
La vostra discussione interna investe anche il rapporto con l’alleato Matteo Salvini?
«Non ho ragione per allontanarmi da Salvini. Matteo è un ottimo alleato con il quale abbiamo condiviso molte battaglie. Ad esempio, abbiamo una visione comune su una grande questione come il rapporto con l’Europa e l’allergia agli inciuci con Renzi».
E il suo rapporto con Marine Le Pen?
«Dovremmo risentirci nei prossimi giorni. Marine Le Pen ha una visione patriottica che è compatibile con il nostro programma. Il nostro obiettivo è un modello che permetta di difendere gli interessi italiani, senza scimmiottare nessuno, francesi compresi».
Allora qual è la condizione per ricostruire il centrodestra italiano?
«Intanto, bisogna ripartire dalla coerenza e dalla credibilità. E’ chiaro che se vuoi stare nella nostra metà campo non puoi stare con un piede nell’altra metà».
Stefano Parisi è l’uomo giusto per riorganizzare il centrodestra?
«E’ un autorevolissimo interlocutore, però gli continuo fare una domanda: cosa farebbe Fi in una eventuale Renzi-bis dopo la sconfitta al referendum costituzionale?».
E cosa ne pensa del suo programma liberal-popolare?
«Non l’ho compreso, mi mancano un po’ di elementi. Sembra che si rifaccia al programma dei repubblicani americani. Però vorrei sapere cosa c’entrino Alfano e Verdini con Donald Trump».
Andrà alla convention promossa da Parisi che si terrà in settembre?
«Ad oggi non ho ricevuto alcun invito ma se la proposta dovesse essere ritrovarsi attorno allo stesso tavolo con Alfano, Verdini e Passera, sarebbe inutile inviarmelo».
Preferisce Giovanni Toti come leader del futuro centrodestra?
«Giovanni è sicuramente una persona con la quale abbiamo condiviso esperienze importanti. Rappresenta un modello di governo frutto di una coalizione coerente e combattiva. Preferirei, però, non mettere bocca nei partiti degli altri. Quelle di cui si parla in questi giorni sono dinamiche di Forza Italia. A me interessa soltanto capire sulla base delle loro scelte se ci sia una spazio per un denominatore comune».
Quale deve essere il denominatore comune per ricostruire il centrodestra?
«Il programma del nuovo schieramento non potrà prescindere dalla coerenza. Deve essere chiaro che noi siamo alternativi a Matteo Renzi perché rappresenta un modello di governo che schiaccia i diritti e i bisogni degli italiani».
Poi?
«Capitolo tasse e sicurezza. L’obiettivo di un nostro esecutivo sarà quello di rendere lo Stato meno oppressivo sul piano fiscale e più sicuro dalla minaccia del terrorismo islamico. Infine, guardiamo al presidenzialismo, alla difesa delle tradizioni e a valorizzare il mondo produttivo».
Capitolo referendum costituzionale. La campagna per il no può essere il primo step per ricompattare il centrodestra?
«E’ una grande occasione. Una settimana fa abbiamo fatto una iniziativa ad Arezzo costituendo un comitato per il no che ha al suo interno quella parte di centrodestra che già vince in Italia con proposte coerenti, credibili e persone specchiate. Dall’altra parte utilizzeremo la campagna referendaria per far conoscere il nostro modello di Costituzione, e dunque di Italia».
3 commenti
Non ho mica paura se il mio email sarà pubblicato. Non sono capitato in una setta massonica.Mi sento come in un club , mi sento a casa mia. Condivido a pieno ciò che dichiara la Sig.ra Meloni,e penso che non bisognerebbe perdere di vista Matteo Salvini.Mi sembra una bravissima persona che si batte con fervore per il cittadino italiano. Solo risolvendo i problemi primari dei cittadini , già saremmo a 3/4 dellopera di bonifica per far rivivere l’Italia (nazione martoriata da molti per puro interesse privato).
Vi ringrazio per avermi inviata questa intervista, chiarisce quanto creava a molti..dubbi sul futuro del nostro partito.
Vorrei condividerlo, ma vedo che non mi è possibile…mi spiace molto
Saluti e auguri a Giorgia per la prossima maternità…
infiniti ringraziamenti a voi..
Maria Grazia Bielli
Sono un “fan” di Giorgia Meloni( ho scritto GIORGIA MELONI !) e no di altri partitini di centrodestra, compreso Forza Italia.Accetto diversee idee di Salvini,
non sopporto naturalmente la sinistra con in testa renzi, alfano, berlusca, etc etc. Come si dice? Mejo soli che mal’accompagnati !Vorrei il mio Partito scrollato dei vecchi tromboni e che abbia un minimo fatto da nascondere!
Soli si corre più liberi, senza zavorre che rallentino.
Credo di essermi spiegato…O Giorgia o niente!
Nb: Questo non è un mio pensiero solo personale, ma un pensiero di un discreto gruppo di amici e parenti( gli stessi che hanno votato) che tifano GIORGIA !! AUGURI per L’erede che stà arrivando, segno Zodiacale Vergine, che è la “perfezione”,non per niente io sono del 17 Settembre.