Abbiamo dato vita a un comitato per il “no” al referendum confermativo della legge costituzionale, nel quale abbiamo voluto dare soprattutto la parola ai sindaci, ai presidenti di regione e a chi governa il territorio. E lo abbiamo fatto non solamente per dire no alla riforma di Renzi ma anche per dire che questa riforma è una grande occasione persa.
Per dire che vogliamo una riforma costituzionale che preveda l’elezione diretta del capo dell’esecutivo, un tetto alle tasse in costituzione, di normare il rapporto dell’Italia con le Istituzioni Europee e dunque una legge fatta nell’interesse dei cittadini e non nell’interesse del Partito Democratico, che è quello che ha fatto Renzi. Secondo noi il no vincerà e Renzi dovrà andare a casa.