Partecipo al consiglio comunale di Roma e vedo da parte dell’Amministrazione Raggi molto pressapochismo e un certo grado di presunzione, che mi spaventano. Ormai sappiamo tutto delle correnti e delle beghe interne del movimento 5 stelle, delle nomine e degli assessori più brevi del mondo ma non c’è la notizia, dopo tre mesi, di una delibera fatta per i romani.
E mi fanno sorridere Grillo ed alcuni esponenti del m5s: dicono di essere assediati dai poteri forti e nessuno più di me condivide l’idea che in Italia esistano dei poteri forti che tentano di indebolire la politica, ma qui siamo di fronte a una situazione diversa. Hanno nominato un capo di gabinetto senza leggere la legge; hanno nominato un assessore indagato che non aveva detto di essere indagato e quando lo ha detto hanno mandato una lettera al loro superiore, che ha letto la email ma non l’ha capita. Hanno nominato un altro assessore al bilancio che il giorno dopo ha detto di non aver mai visto la Raggi. Insomma, come si dice a Roma, quelli del movimento 5 stelle “se la cantano e se la suonano”. Il post della Raggi? Capisco il senso e con lei voglio solidarizzare perché l’assedio sotto casa di giornalisti e dei fotografi dà molto fastidio, soprattutto quando stai con un bambino piccolo: senti che la tua vita non ti appartiene più e purtroppo questo coinvolge anche persone che non si possono difendere. Credo serva un po’ di tregua ed è bello che i politici possano mantenere una dimensione di semplicità. Quello che tuttavia non funziona nel ragionamento della Raggi è che è stata su tutte le cronache per essere andata a fare la spesa con la scorta. A me, in Campidoglio, hanno bocciato la mozione con la quale chiedevo che il sindaco e la giunta rinunciassero alle auto blu: si può fare e lo dico perché io stessa ho fatto il ministro senza auto blu. L’ho presentata e hanno votato contro tutti i consiglieri m5s. Non volete toglierle? Va bene ma poi non potete presentare la stessa mozione nelle amministrazioni in cui governano gli altri. Ecco, questo è un problema rispetto alla narrazione del movimento 5 stelle e le garanzie di discontinuità per le quali hanno preso i voti degli italiani.