Ricostruire la coalizione partendo dai programmi e il nostro primo punto è la “preferenza nazionale”: prima gli italiani nell’accesso ai servizi sociali. Non è in nessun modo razzismo ma funziona così in tutto il mondo e in ogni ambito: quanto un’impresa ha degli utili non li distribuisce tra i passanti ma tra chi ha investito nell’impresa e poiché i cittadini italiani sono quelli che con il loro lavoro e il loro sacrificio hanno costruito i servizi sociali italiani è giusto che ne beneficino per primi.
E lo dico perchè c’è disegno di sostituzione etnica, come dimostra l’ultima trovata di dare la residenza agli immigrati che stanno nei centri di accoglienza. Poi bisogna darsi delle regole nel funzionamento di questa coalizione. Vado agli appuntamenti e vedo volentieri Berlusconi e Salvini e l’incontro di ieri è stato posticipato di qualche giorno e si dovrebbe tenere a Roma tra mercoledì e giovedì. Credo che alla fine il centrodestra per rifondarsi debba avere un momento di grande partecipazione: dobbiamo tornare nelle piazze e nelle strade e chiedere agli italiani quale sia il modello vincente di centrodestra. Quindi primarie per tutto, anche per identificare il portabandiera. Credo che quella sia una grande sfida e ovviamente quando ci saranno le primarie ci saremo anche noi, mi candido io, poi vediamo. Noi siamo pronti: bisogna solo crederci e essere chiari sul fatto che di favori a Renzi ne abbiamo fatti fin troppi. Penso alle elezioni amministrative a Roma dove le cose non sarebbero andate cosi se Forza Italia avesse fatto la sua parte. Mi riferisco proprio alla permanenza del governo Renzi: se il candidato del Pd non fosse arrivato al ballottaggio nella Capitale probabilmente oggi ci saremmo già liberati di Renzi, senza neanche arrivare del referendum costituzionale. È una responsabiltà che ha qualcuno e su questo ‘non facciamo prigionieri’: è l’ultima occasione per dimostrare da quale parte della barricata si vuole stare, dopo di che noi andiamo per la nostra strada e chi vuole fare inciuci con Renzi li faccia.
1 commento
IN OGNI CIVILE PAESE EUROPEO, dove l’interesse nazionale viene giustamente al primo posto, le risorse devono tornare a beneficio dei cittadini residenti e degli immigrati regolari stabilizzati, oppure in vero percorso di integrazione. Ma l’Italia non é un PAESE NORMALE, in quanto dominato dalle ciarle e dalla demagogia. L’Italia é come la sua cosiddetta “BUONA SCUOLA”: DARE TUTTO A TUTTI, in apparenza e per finzione ipocrita, ma in realtà costringere a centinaia di migliaia sia i GIOVANI, SIA I PENSIONATI ad andarsene all’estero, chi per cercare lavoro, chi per…sopravvivere. Ma consoliamoci: i pulcinella al potere ci raccontano che tutto sta andando per il meglio e che “il sol dell’avvenire” splenderà su di noi…Intanto il debito pubblico continua a salire, quel debito da cui le sicure ricette del GOVERNO MONTI dovevano salvarci. Ricordate ?