Si avvicina il 10 febbraio, data in cui ricorre il Giorno del Ricordo della tragedia delle foibe e del dramma dell’esodo giuliano-dalmata. Nell’imminenza di questa celebrazione torno a rivolgere il mio appello al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, perché partecipi alle commemorazioni ufficiali di una ricorrenza istituita per legge dal Parlamento italiano. Sarebbe incomprensibile, e francamente scandaloso, se il Presidente della Repubblica ritenesse per il secondo anno consecutivo di non essere presente alla foiba di Basovizza.
Io ci sarò, Fratelli d’Italia ci sarà come ogni anno, e chiediamo a tutti i politici di partecipare a questo evento, semmai per sopperire all’assenza del Capo dello Stato. In ogni caso speriamo che Mattarella ci ripensi.
2 commenti
Il Capo dello Stato non può essere di parte! Deve rappresentare tutti gli italiani, anche quelli che sono stati infoibati per una furia antifascista che non distingueva fra italiani e fascisti e che comunque era una scusante per la pulizia etnica attuata dal IX Corpus di Tito. Oltre centomila profughi italiani dall’Istria e dalla Dalmazia furono trattati peggio degli attuali clandestini, che vengono impropriamente considerati profughi!!
Condivido il commento precedente. Giornata della memoria dovrebbe essere anche quella delle foibe (beh, la chiamano “giornata del ricordo”) come quella del genocidio degli armeni, ad opera dei turchi islamici. Quella dei profughi giuliani, trattati peggio dei cani rognosi, quando la famosa “accoglienza” non andava ancora di moda. Intanto il nostro ometto salito al colle, sta sempre alla retroguardia, terrorizzato all’idea di sbilanciarsi troppo in qualche gesto che non sia “politicamente corretto” ! Con una rappresentanza politica di questa tempra e di questo calibro, mi stupisco che la Repubblica di San Marino non ci abbia ancora dichiarato guerra per invaderci ! In compenso i traficanti di merce umana agiscono indisturbati. PS I FAMOSI ACCORDI col GOVERNO LIBICO, SAPETE VOI se li hanno applicati ? Quelli per regolare l’immigrazione. Siccome li davano QUASI per certi…