L’intervista di Amedeo La Mattina.
Giorgia Meloni è felice per il risultato di Nello Musumeci e della lista comune Fratelli d’Italia-Noi con Salvini. E ci tiene a precisare che i due terzi dei candidati sono suoi. Ma la cosa più importante che vuole sottolineare è un’altra. «Non si vince solo con candidati di centro. Lo dimostra la Sicilia con Musumeci e Ostia dove una donna di Fratelli d’Italia è al ballottaggio».
Berlusconi però anche oggi ha detto che si vince con una coalizione di moderati… «Non è il momento di dire chi è più bravo. Ognuno ha portato il suo valore aggiunto in questa vittoria, ma i toni possono essere moderati non le idee. Sicuramente non lo sono quelle di Nello. Bisogna poi intendersi sul significato di moderato: per me non lo è la melassa».
Lei vive questa giornata come una rivincita anche personale? «Io sono stata sempre sottovalutata, bistrattata, perché sono donna, perché sono nata politicamente dalla parte sbagliata. Sono stata accusata di dividere il centrodestra quando mi sono candidata a Roma contro Marchini, ma poi ho sfiorato il ballottaggio, facendo la campagna elettorale mentre ero incinta. Dicevano la stessa cosa quando mi sono impuntata sulla candidatura di Musumeci e Nello ha vinto. Ora qualcuno dovrebbe dirmi scusa e grazie. Quando ho candidato Guido Crosetto m Piemonte, Forza Italia preferì un altro candidato, perdente. Ecco, ora è arrivato il momento che venga riconosciuto alle mie proposte saggezza e lungimiranza. Vorrei che si dia più retta a quello che diciamo. Quando sono ascoltata la possibilità di vincere è maggiore».
Si può vincere anche a livello nazionale con una leadership di destra identitaria? «Si. Il modello siciliano sia portato a Roma. Si vince con una coalizione che non si annacqua, non scende a compromessi, che dice no agli inciuci. Da oggi non si può nemmeno far finta che Gentiloni sia una cosa diversa da Renzi».
Musumeci è una candidatura a trazione Fratelli d’Italia. «Musumeci è oggi il presidente di tutti i siciliani ed è stato eletto con i voti di tutto il centrodestra. Ma è evidente che Musumeci viene da una comunità di destra che sta rinascendo».
Sta rinascendo An? «Stiamo lavorando per ricostruire una destra forte come era An ma senza l’epilogo Tulliani».
Il ‘patto dell’arancino’, cioè la cena con Berlusconi e Salvini a Catania, ha funzionato? «Sì ha funzionato, anche se ha avuto un risvolto drammatico per la linea fisica. È stato un bel segnale di unità, ma deve essere chiaro che ora occorre definire bene i confini della coalizione e i contorni del programma. Quanto ai confini del centrodestra oggi tutti dovrebbero riconoscere che avevo ragione nel dire che non c’era posto per i traditori come Alfano, che in Sicilia non fanno il quorum».
2 commenti
Che bellezza! Oltre alla vittoria gioisco nel vedere quello schifoso traditore di Alfano , verme, figura insignificante,impersonale ,e in questo , secondo solo a Gentiloni ! Speriamo che il successo del centrodestra , alle prossime elezioni , sia ancora più grande!
Ho dimenticato di scrivere che gioisco nel vedere Alfano,ecc., preso a scarpate e messo da parte dall’elettorato.