Fratelli d’Italia condivide le parole del presidente di Eurispes Gian Maria Fara sull’urgenza che lo Stato italiano torni ad essere proprietario e gestore delle sue infrastrutture strategiche. Da anni denunciamo i disastri delle scellerate privatizzazioni di Stato, la svendita in saldo dei nostri gioielli a vantaggio delle multinazionali e le inadempienze di un sistema concessorio malato e che va rivisto completamente. FdI darà battaglia su questo tema perché la sovranità di uno Stato passa anche dalla difesa e dalla capacità di gestire i suoi asset strategici.
6 commenti
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E’ chiaro che tutta la materia delle concessioni va completamente rivista. Lo Stato deve sovraintendere alle strutture strategiche, ma deve essere lasciato spazio a intraprese private per l’avanzamento della tecnologia.
Se ciò avvenisse perdavvero, significherebbe che l’Italia si stia avviando ad essere un paese con la DIGNITA’ PROPRIA DI UNA VERA NAZIONE QUALE REAVA>MO!
Purteoppo, molit, moltissimi italiani lo hanno dimenticato!
Sono d’accordo!
Se lo Stato perde il controllo degli “asset strategci” come si chiamano, questo é un passo notevole per lo svuotamento di potere che vogliono le grandi multinazionali e i fautori del Nuovo ordine Mondiale. Esso é lo stesso che ci sta NEO COLONIZZANDO attraverso la immigrazione clandestina e la moneta unica, le sanzioni “obbligatorie” contro la Russia, lo SFACELO della SCUOLA, dove gli insegnanti fanno ormai gli “inservienti sociali” delle ONLUS e dei “progetti” che queste fanno calare a pioggia sulla vita scolastica e la attività didattica. Un vero PIANO di ESPROPRIAZIONE che aveva trovato il suo lacché principale nel PD e cortigiani annessi: ROMANO PRODI, ad esempio, il “celebre” rottamatore dell’IRI. E pensare che ENRICO MATTEI, non certo uomo di destra, era andato nella direzione contraria, salvando ENI e AGIP (di origine fascista) dalla rottamazione e dalla svendita, richiesta dalle “sette sorelle” del petrolio a guida USA. A quei tempi essere ITALIANI era ancora la priorità. Allora…
Si arriva sempre al punto cruciale: se questo è uno Stato. Quello italiano è un coacervo di parassitismo, mafie, burocrazie e corporazioni fameliche. Poi, certo, ci sono il genio e la sregolatezza italica, però sempre in un contesto di esasperato individualismo di massa. Francia e Germania sono tutt’altra cosa.
Sarebbe bello, almeno per me che ho 83 anni, sia pur ben portati, conoscere le eta’ di quelli che danno le “RISPOSTE”, il perché?
Ve lo dico subito: < Ho notato che talune risposte collimano con la mia età, ergo, chi risposnde in un certo modo, lo fa perché ha vissuto un periodo nel quale ci si gloriava, ancora, a dire IO SONO UN ITALIANO, come i nostri pro,pro, pro………..genitori , petto in fuori dicevano "EGO ROMANUS SUM"
Orbene, vi immaginate cosa si dovrebbe fare per far dire alle nuove generazioni, violentate, coartate, ormai abituate a vivere in un "certo modo" riportale al modus vinendi di un . diciamo, almeno un 30/35 anni addietro?……..
Intelligenti, pauca!
Per comprenderlo non c'é bisingno dell'INDOVINO!