Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che futuro vede per il centrodestra? «Va rifondato e noi, ormai unico partito monogamo della coalizione, abbiamo le carte in regola per farlo. Non abbiamo inseguito il Partito democratico, né ci siamo accodati al Movimento Cinque Stelle. Siamo la forza della coerenza».
Intanto, mentre l’alleanza si sbriciola la Lega cerca di fagocitare tutto. «L’alleanza non si può assemblare di nuovo, va ridisegnata. Ma è indispensabile perché, a partire dalle ultime Politiche, ogni volta che si è votato quelle idee sono risultate maggioritarie».
La Lega strappa in continuazione. In autunno, alle prossime Regionali, vuole correre da sola in Abruzzo. «Aspetto di parlare con Matteo Salvini: a volte la dirigenza locale azzarda fughe in avanti rispetto ai vertici nazionali. Certo, a sentirlo così, quell’annuncio potrebbe suonare come un patto di desistenza con i Cinque Stelle, visto che in Abruzzo per il centrodestra la vittoria è a portata di mano se si va uniti».
Teme una Lega sempre più vicina ai grillini? «Credo che Salvini debba chiarire, nei fatti, se ritiene l’alleanza di governo momentanea o strategica. Per me i Cinque Stelle non rientrano nel nostro sistema di alleanze, abbiamo troppe idee e proposte politiche che contrastano con le loro. E ancora oggi i sondaggi indicano che chi vota per il centrodestra, leghisti compresi, chiede di essere alternativi tanto al Partito democratico quanto ai Cinque Stelle».
Il Pd: condivide con la Lega l’accusa a Forza Italia di «inciucio»? «Forza Italia dovrebbe sapere che il patto del Nazareno non è riproponibile. Eppure in Aula non mi sfuggono atteggiamenti da amorosi sensi. Basterebbe la vicenda Rai: il metodo non sarà stato buono, ma la proposta di Marcello Foa alla presidenza era da sostenere. Invece Forza Italia e sinistra gli hanno rivolto la stessa critica: essere sovranista, come se fosse un reato…».
Anche voi avete votato con il Pd contro il cosiddetto Decreto dignità. «E lo rivendico: quel decreto crea disoccupazione e tratta le imprese da nemiche. Ma non c’è alcuna condivisione tra noi e il Pd. Anzi, vogliamo essere il seme per ricostruire il fronte alternativo alla sinistra. Immaginando un’alleanza con la Lega e aprendo il nostro percorso al mondo civico, cattolico, liberale».
Il leghista Giancarlo Giorgetti, infatti, si dice sicuro che li seguirete. Mentre Giovanni Toti vi invita a formare «una seconda gamba che affianchi l’alleato leghista». «Noi non seguiamo nessuno. Ma, se la Lega chiarisce di voler stare in questa metà campo, per noi è un alleato naturale. La seconda gamba del centrodestra è un progetto che si sta materializzando comunque. Oggi chi non va nella Lega viene da noi. Guardiamo con grande interesse alle esperienze come quella di Toti in Liguria, che ha saputo essere inclusivo, o di Musumeci in Sicilia, o di tanti sindaci che ogni giorno ci mettono la faccia. Però niente ammucchiate».
Le parole d’ordine della Lega sono sempre più uguali alle vostre. Perché un elettore dovrebbe scegliere voi invece di un partito che è anche al governo? «Perché siamo la destra italiana: coerenti, affidabili, e su alcuni temi siamo l’originale. Le sfide della globalizzazione richiedono una nazione forte, con politiche di indirizzo chiare. Noi rappresentiamo da sempre questa visione unitaria che la Lega deve ancora dimostrare di aver compreso. E poi non siamo scesi a compromessi. Mentre la Lega cede ai 5 Stelle su battaglie storiche, valori non negoziabili, questioni centrali come la difesa di chi produce…».
C’è un rischio fuga di vostri eletti verso la Lega? «Il 23 luglio ho presentato 220 nuovi amministratori locali venuti in Fratelli d’Italia da altre esperienze. Non ho mai visto una crescita di queste dimensioni. Oggi chi non va verso la Lega viene da noi. Si muove tutto intomo a Lega e Fratelli d’Italia».
5 commenti
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Sarebbe proprio il caso………………. cerchiamo di essere un paese serio ed unito.
Di pagliacciate politiche ne abbiamo visto già troppe!
Qualche volta val bene mettere da parte un interesse personale o privato per il bene comune del Paese!
Ottimo Giorgia Meloni visione chiara e coerente
L’alleanza di #cdx è da #ricordare
“…aprendo il nostro percorso al mondo civico, cattolico, liberale…” : LIBERALE NON MI CONVINCE, mi spiace Giorgia, ma devi chiarire cosa intendi per “liberale”, che nella sua sostanza è opposto a “cattolico”.
Grazie.
Credo che sia tutto da ridefinire, anche il versante cattolico, che è diventato troppo ecumenico e progressista nonché pericolosamente affine al mondo che lo circonda, invece di esserne opposizione. Per quanto riguarda il liberalismo, bastano e avanzano i disastri arrecati nell’ultimo trentennio in Europa e nel mondo da politiche dissennate, incestuosamente prone alla grande Finanza, che hanno fatto la fortuna di poche grandi aziende e soppresso migliaia di piccole (artigiane, agricole, piccola industria…..), spolpando gli Stati.