Giorgia Meloni a «Il Giornale»:«Noi in rete con altri sovranisti, ma sempre e soltanto filo italiani»

Intervista di Fabrizio De Feo

Onorevole Giorgia Meloni, c’è chi vede una contraddizione tra il suo sovranismo e l’adesione a un movimento transnazionale come The Movement. Come risponde? «Se c’è qualcuno che non ha mai avuto atteggiamenti da cheerleader verso leader stranieri questa sono io. Questa sudditanza è un tratto tipico della politica italiana. C’era Renzi che scimmiottava Obama, la Boschi che all’ambasciata Usa indossava la spilletta di Hillary Clinton. Io ho sempre ben presente che siamo una nazione sovrana. Ho sentito Tajani dire che non ci facciamo spiegare cosa fare da un americano. Mi chiedo solo perché non abbia avuto lo stesso orgoglio verso i commissari europei che ci insultano ogni giorno. Perché io non mi faccio dire cosa fare neanche da tedeschi, francesi o lussemburghesi».

Perché allora affidarsi a Bannon? «Io non mi affido a nessuno. Bannon sta creando una rete dei movimenti che condividono le stesse idee cioè la difesa di valori come l’identità nazionale, la famiglia, la tradizione. Valori che una certa ideologia globalista vuole spazzare via perché soltanto togliendo di mezzo ciò che ci definisce possono trasformarci in perfetti schiavi consumatori. Noi vogliamo essere parte di questa associazione per ricordarci che in tanti condividono le nostre idee».

I movimenti sovranisti non tendono troppo alla disgregazione? «No, sono assolutamente capaci di collaborare. Il nostro modello di Europa è una confederazione di Stati liberi e sovrani che cooperano su grandi questioni come la politica estera o l’immigrazione, e non sul diametro delle vongole».

I Paesi del blocco Visegrad non hanno dimostrato grande solidarietà nell’accoglienza dei migranti. «Ma anche questo non è vero, non si può puntare il dito contro Orbán perché non vuole accettare immigrati irregolari. Orbán si è offerto di contribuire alla difesa della frontiera esterna, con navi, mezzi o diplomazia. È l’intera strategia che va ripensata. Sono curiosa di vedere quale atteggiamento assumerà il governo nel voto contro l’Ungheria. Salvini dice che ognuno vota come vuole, ma in Consiglio sarà Conte a dover esprimere la posizione del governo. Quale linea sceglierà? Quella di Salvini o quella di Di Maio?».

C’è chi vi accusa di essere troppo filo-Putin. «Noi non siamo mai filo niente. Pur ritenendo la Russia un alleato strategico noi siamo solo filo-Italia».

Lei ha annunciato un nuovo contenitore per la destra sovranista. «Sì, ho lanciato un appello, non solo alla destra, ma anche a chi si è sempre definito liberale o conservatore, primi fra tutti Giovanni Toti e Nello Musumeci. E penso a tante altre esperienze civiche e quelli che per ragioni diverse non si sentono rappresentati dalla Lega o non accettano di entrarne a far parte da comprimari. Fratelli d’Italia è disposta a mettersi in discussione, a mettere a disposizione la propria casa politica per creare un movimento conservatore sovranista. Sono fiera di Fratelli d’Italia e dei suoi 50 parlamentari, bagaglio imprescindibile del nuovo progetto, ma ci sono tante personalità in cerca di una causa e di una casa politica e so che guardano a noi».

Farete le primarie? «Sì, dopo le Europee vorremmo organizzare un evento fondativo per poi procedere alla selezione della leadership con le primarie e una vera partecipazione dal basso».

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3 commenti

  1. Ciao boun giorno

    • Pino 007 il 26 Settembre 2018 alle 00:00
    • Rispondi

    Auguri Giorgia, vada avanti cosi’ e avremo finalmente una nuova ITALIA.

    • Franco Cordiale il 27 Settembre 2018 alle 09:15
    • Rispondi

    La sinistra ha cominciato a vincere e ad ampliare i suoi consensi dagli anni sessanta, quando ha applicato la lezione di Gramsci: “controllare e dominare le sovra-strutture”. i giornali, la TV di stato, l’editoria, i premi e l’industria letteraria, il dibattito in ogni sua forma, il settore della SCUOLA, assolutamente strategico. Intanto i vecchi DC continuavano a spartirsi le poltrone, senza capire questa insidiosa manovra. Oggi tale impegno tocca alla DESTRA. Essa deve sganciarsi TOTALMENTE da ogni vecchio retaggio che la faceva (faziosamente) bollare come “fascista” ed invece attuare una sintesi intelligente e moderna tra le evidenze, i bisogni della società attuale, da un lato, i VALORI della TRADIZIONE dall’altro. E’ quanto altre società hanno compiuto, pensiamo al Giappone ! Inglobando via via i “forza-italia” in fondo paladini e cortigiani del loro PATRONO BERLUSCONI (parlo chiaro, mi dispiace!) e anche la LEGA, con le ambiguità separatiste di Umberto Bossi, non del tutto superate. E’ chiaro che in questa fase storica il separatismo sarebbe solo un regalo alla “globalizzazione” voluta dalla FINANZA MASSONICA e dalla CUPOLA UE !! Si tratta di combattere una “BATTAGLIA della CULTURA” che faccia leva sui nervi scoperti e le ipocrisie della sinistra, oggi niente affatto popolare, ma radical-borghese e scalfariana, in tutto e per tutto. La battaglia sulla scuola sarebbe un fronte da non trascurare, a mio avviso. Non pochi vi collaborerebbero e di buon grado ! Molti docenti sono testimoni di quanto sta succedendo…

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