Giorgia Meloni a «Quotidiano Nazionale»: «Fdi lavora per costruire un grande movimento sovranista»

Intervista di Elena G.Polidori

Onorevole Meloni, come giudica l’esito del vertice di governo di ieri notte sull’immigrazione? «Un cambio di posizione sulla politica migratoria che non comprendo. Fratelli d’Italia ha sostenuto il governo nella linea della fermezza contro l’immigrazione illegale, non capisco adesso questa marcia indietro. E non sono d’accordo quando Salvini dice che è possibile accogliere ancora purché non paghino i cittadini. Le spese sanitarie, di trasporto e i servizi sociali di chi entra sono sempre e comunque a carico degli italiani e l’immigrazione incontrollata comporta anche rischi legati alla sicurezza e alla tutela della nostra identità. Poi non scordiamoci che la Chiesa valdese, che accoglierà gli immigrati a carico dell’Italia, prende 1’8 per mille: sono sempre soldi italiani che non verranno destinati ad altre attività».

Il problema dell’immigrazione, dunque, divide anche il centrodestra… «Fdi è coerente con il programma del centrodestra e con quello che gli italiani ci hanno chiesto il 4 marzo: no all’immigrazione clandestina e stop all’invasione. Finora il Governo, su questi temi, è stato in linea con quello che abbiamo sempre sostenuto, mentre sul fronte delle politiche economiche ha prevalso il M5s, che ha posizione analoghe a quelle della sinistra più retrograda e ha fatto approvare provvedimenti contro le imprese e chi crea lavoro, come il decreto dignità e l’obbligo della fatturazione elettronica. Se oggi, anche sull’immigrazione e la sicurezza, la Lega cede a Di Maio e Fico è difficile capire quale senso abbia per Salvini tenere in piedi questo governo».

Reddito di cittadinanza e quota 100 possibili detonatori della maggioranza?
«Siamo sempre stati favorevoli a quota 100 perché chi ha alle spalle 38 anni di contributi ha tutto il diritto, se lo vuole, di andare in pensione. Aspetto però di vedere il testo che uscirà dal Consiglio dei ministri perché diverse cose mi lasciano perplessa. Ho letto ad esempio che parliamo di una misura provvisoria che dura solo 3 anni mentre dovrebbe essere strutturale, altrimenti rischia di essere utile alle forze di maggioranza per le europee, ma non agli italiani. Allo stesso modo non mi convince l’ipotesi che il Tfr venga pagato, per alcuni, anche a distanza di 8 anni e che chi lo vorrà subito dovrà fare un prestito bancario. Sul reddito di cittadinanza vale lo stesso discorso. Non abbiamo ancora un testo su cui poter ragionare, abbiamo sentito e letto tutto e il contrario di tutto, e le premesse non lasciano ben sperare: parliamo di un reddito che andrà sicuramente a immigrati, rom e lavoratori in nero e che sarà molto distante da quello che serve per combattere la povertà e aiutare l’Italia che produce. Critiche che, sono certa, trovano condivisione anche tra i leghisti».

Insomma, Meloni, Salvini deve staccare la spina, ma lei intravede una maggioranza diversa in Parlamento? Ci sono davvero dei nuovi ‘responsabili’ pronti a fare da stampella ad una nuova maggioranza?
«Il governo si basa su un’alleanza innaturale, che non corrisponde alla volontà popolare e che sta già facendo, soprattutto per colpa del M5s, gravi danni all’Italia. Per questo Fratelli d’Italia non farà mai da stampella a questo Esecutivo: noi facciamo un’opposizione patriottica, è una scelta che ci rende liberi di votare quello che ci piace e di non votare quello che non ci piace. Ad oggi reputo fantapolitica l’ipotesi di maggioranze diverse e ‘responsabili’ pronti a sostenere il governo. Io credo che questo governo cadrà solo se ci sarà una valida alternativa politica».

Quale?
«Fdi sta lavorando alla costruzione di un grande movimento sovranista e conservatore capace di contenere tutte quelle anime alternative alla sinistra e al M5S che non si sentono rappresentate appieno dalla Lega, ma che insieme alla Lega possa incarnare l’alternativa di governo della quale l’Italia ha bisogno. È un percorso che vede nelle europee una tappa fondamentale. Per intenderci: chi vuole liberarsi dei Cinque Stelle al governo può votare Fratelli d’Italia il prossimo 26 maggio».

 

 

Condividi

9 commenti

Vai al modulo dei commenti

    • RUGGERO il 11 Gennaio 2019 alle 10:50
    • Rispondi

    AVANTI COSI’, MA NON CRESCIAMO…..ENORME ERRORE ESSERSI DIVISI.DESIDERO UNA GRANDE DESTRA,CHE ABBIA UN PROGRAMMA FORTE,SERIO,FERMEZZA ASSOLUTA, CHI SBAGLIA IN GALERA DI NOTTE, IL GIORNO NEI LAVORI AMBIENTALI, GIARDINI,SPIAGGE,AMBIENTE IN GENERALE, ECC.ECC.

    • Franco Cordiale il 11 Gennaio 2019 alle 11:59
    • Rispondi

    Ritengo assolutamente necessario un fronte nazionale che ponga al centro di ogni azione politica, economica, sociale l’interesse nazionale. Non significa nazionalismo., razzismo, fascismo e altre accuse imbecilli del giro catto comunista! Si tratta di pura e semplice tutela dei cittadini dalla anarchia del neo capitalismo, la fase che lo stesso Marx aveva previsto e Giorgy Luca s denunciato negli anni trenta, in Storia e Coscienza di Classe. Il mercato globale e’ selvaggio. Anarchico. Liberista è liberalizzatore di ogni comportamento, inclusa la neo schiavizzazione degli immigrati clandestini, trattati come Merce. Se la chiesa di Bergoglio e dei suoi vassalli confonde mercato globale senza regole con ecumenismo e societa’ cosiddetta aperta e solidale, i casi sono due. O tale chiesa si e’ bevuta il cervello, oppure e’ complice della CUPOLA Finanziaria Massonica. Propendo per la seconda ipotesi.

    • Sandro Cecconi il 11 Gennaio 2019 alle 13:20
    • Rispondi

    «Fdi sta lavorando alla costruzione di un grande movimento sovranista e conservatore capace di contenere tutte quelle anime alternative alla sinistra e al M5S che non si sentono rappresentate appieno dalla Lega, ma che insieme alla Lega possa incarnare l’alternativa di governo della quale l’Italia ha bisogno. È un percorso che vede nelle europee una tappa fondamentale. Per intenderci: chi vuole liberarsi dei Cinque Stelle al governo può votare Fratelli d’Italia il prossimo 26 maggio».

    Concordo totalmente con questa dichiarazione finale della tua intervista. Ad ogni modo occorre la stesura di una filosofia di tale dottrina politica senza la quale non sarà possibile spostarci dalle attuali percentuali che ci attribuiscono. Questo passaggio lo ritengo determinante per essere una vera forza politica ben distinta da tutti gli altri della nostra area ormai del tutto sfilacciata. E forse è un bene che si sia giunti alla fase attuale anche perché ormai FI è diventata ciò che realmente è: inaffidabile sotto ogni punto di vista. Ieri sera l’On. Mulè ha reso dichiarazioni fantozziane proprio sull’immigrazione. L’orrido allo stato puro. Tanto è vero che ho subito cambiato canale. Una vera vergogna, per non parlare poi del vice presidente del partito e attuale Presidente del Parlamento Europeo.

    • Gino Cerutti il 11 Gennaio 2019 alle 18:26
    • Rispondi

    E’ un problema di cultura politica che Forza Italia non si pone, in quanto irreparabilmente superata. L’imbroglio neocapitalista viene smascherato anche da taluni comunisti come Fusaro e Rizzo, coscienti che la TERZO MONDIZZAZIONE di Europa ed Italia voluta e imposta con il traffico dei cosiddetti migranti, che si immagina e finge siano tutti costretti a fuggire dall’Africa, serve solo ai giochi sporchi del MERCATO Globale a guida massonica e plutocratica. Berlusconi non vede il volto aggressivo e velenoso di tale Capitalismo di Sinistra, così umanitario, solidale, filantropico, cosmopolita ed “evangelico” .. Tutta una sceneggiata per gli sciocchi e gli allocchi che i cascano, ovviamente!

    • Grazia il 12 Gennaio 2019 alle 00:40
    • Rispondi

    Ti seguo e tifo per te da quando ti sei proposta come premier.Penso tu sia la più competente e affidabile tra i nostri politici. In secondo luogo stimo Salvini per capacità di leader. Con altri numeri sarei felice di un vostro governo, ma con i numeri attuali, perché Salvini dovrebbe fidarsi di Berlusconi e seguaci, sempre più squallidi, anziché di Di Maio,,meno aggressivo politicamente? Non ricordi il comportamento di B,alla tua candidatura come sindaco di Roma? e il conteggio sulle dita durante il discorso di Salvini? Con stima immutata.

    • giuseppe il 13 Gennaio 2019 alle 10:57
    • Rispondi

    Ritengo sempre che un piano B sia sempre meglio che averne uno solo A.
    Raccogliere e rafforzare nell’eventualità qualche solito faccendiere tradisca ancora questo popolo dalle proprie libertà di scelte libere e consapevoli.
    Non solo ma come volevasi dimostrare oggi si ritrovano a legiferare sui diritti costitutivi e non hanno la capacita’ di mentenerli in essere privi da usi anticostituzionali.
    Un esempio pratico alle porte sono tutte quelle priorità lasciate prima disperdersi e poi nelle gravita’ vedersene proporre in forme cavillose…vessatorie e capestre nelle forme piu disparate e che non hanno niente a che vedere con il reale senso ne del tempestivo; ne della buona fede o fedelta’ svincolante da un utile ricatto!.
    Se poi mi spiegano il valore del lavoro nel mondo,
    Spieghero’ a loro io …come mai il tempo non e’ per tutti uguale anche senza aver troppo studiato.

    • Federico Puglia il 13 Gennaio 2019 alle 21:24
    • Rispondi

    Non esiste alternativa ad un forte e significativo, interato nella Società dei 18 milioni di Italiani umiliati e che perdono la speranza di non dovere sopravvivere sempre peggio, nei prossimi anni. Ci vuole Coraggio, so che Giorgia ne ha da vendere ma, deve essere ognuno di noi in grado di fare capire alla Gente, che ormai la Guerra è finita oltre 70 anni, che non ha senso attaccarsi per visioni ideologiche diverse, quando poi si torna a casa la sera, insieme, umiliati dal nuovo che fatto per il solo interesse di pochi, opprime 95% della Popolazione Mondiale, se non saprà identificare le vere cause delle proprie infelicità!

    • Pino 007 il 15 Gennaio 2019 alle 01:36
    • Rispondi

    Il Cordiale ha ragione, ma come istruire o ricompattare un popolo gia’ allo sbando che non sa’ cosa decidere ? Ormai anche la nostra gioventu’ e’ drogata dai loro padri catti comunisti, quindi ribelli ad ogni segno di correttezza e giustizia. Bisognerebbe riprestinare il servizio di leva, divulgare la storia quella vera e tante altre belle cose. Berlusconi con il suo seguito e’ un personaggio che guarda piu’ ad una solida poltrona (l’Europa ) che a risanare una Italia. Ecco perche’ abbiamo i 5 stelle, una schiera di ex comunisti alla ricerca di solide posizioni personali, votati da una Italia ribelle e stufa di tanti inciuci ( ricordate cicciolina ? ) La Meloni e’ sola, tremendamente sola, non ha accanto elementi di spicco, di grido, di pugno. Salvini cerca e ricerca , ma gli manca anche a lui un braccio destro, annaspa nel buio con mille idee buone ma impossibili da realizzare per i mille ostacoli di cui sopra. E allora ?? Le soluzioni ci sarebbero…… ma come attuarle ?? Non certo con i gilet gialli o arancioni o a pois. Prima delle prossime elezioni andrebbe creata una coalizione di tutti i partiti di destra sotto un unico NOME, convinti di vedere una nuova Italia…… ma anche qui’ nasceranno i problemi perche’ tutti vorranno una poltrona, tutti vorranno comandare e ci ritroveremo come nel classico pollaio con tanti galli a cantare……. e non si fara’ mai giorno. Auguri.

    • Franco Cordiale il 15 Gennaio 2019 alle 08:50
    • Rispondi

    Bisogna partire dalla base. Dal popolo nelle sue componenti consapevoli e qualificate. Personalmente vedo e valuto cosa sta diventando questa scuola di massa. Un asilo perenne che parcheggia i pargoletti ambosessi tra i 5 e i 20 anni di eta’. Eppure dovrebbe formare in loro delle consapevolezze: morali, civili, critiche, storiche, professionali… Orientare i giovani ad un ruolo attivo, anziche’ ridurli ad una ciurma di consumatori piu’ o meno ebeti e manipolati. La formazione che la scuola attuale offre assomiglia sempre piu’ al bancale di un supermarket. Condito è farcito dai soliti slogan… Politicamente corretti. Dove si sprecano le “educazioni”, ma nessuno impara, nessuno apprende, nessuno ricorda niente che vada oltre il calcolo del voto e delle sue frazioni o i punti di “credito” . Dove si parla di tutto. Ma niente genera cultura, che significa tre cose: coscienza di sé stessi e della storia cui si appartiene, prospettiva di migliorare se stessi e gli altri, linguaggio per comunicare cio’ in cui si crede.

Rispondi