Intervista di Paola Di Caro
I simboli contano in politica. E l’inaugurazione ieri della sede milanese di Fratelli d’Italia da parte di Giorgia Meloni significa molto: «Vogliamo essere un movimento che guarda alle istanze del ceto produttivo, che dà una risposta di centrodestra ai tanti elettori delusi che cercano un nuovo punto di riferimento rispetto alle politiche di un governo che costringe imprenditori a chiudere per le difficoltà della fatturazione elettronica, che alza le tasse, che blocca gli investimenti pubblici, che spreca risorse per un reddito di cittadinanza che non aiuta chi vuole lavorare e deprime l’economia».
Lo «sbarco» al Nord — dove il centrodestra è sempre stato rappresentato in massima parte da Lega e FI — è una sfida agli alleati? «Alle Europee si corre con il proporzionale ed è chiaro che c’è competizione. C’è grandissimo interesse di categorie, elettori, anche esponenti politici civici o di altri partiti nei nostri confronti, e da tempo. Ci riconoscono la coerenza, l’aver sempre rispettato i patti con gli elettori: non abbiamo flirtato con Renzi, non ci siamo alleati con il M5S. Abbiamo sempre avuto una parola sola. Tra un patto sottoscritto e presentato agli elettori e uno con un partito avversario come il M5S non abbiamo mai avuto dubbi su cosa scegliere…».
Sembrate sempre più lontani gli uni dagli altri: il centrodestra esiste ancora? «A livello locale l’alleanza funziona, e confido che anche in Abruzzo, dove corre il nostro candidato Marsilio, sapremo convincere gli elettori. Ma a livello nazionale non ci sono margini per rivedere la coalizione così come l’abbiamo conosciuta fino ad ora».
Che trasformazione ci si deve aspettare? «Fdl lavora ad un grande movimento sovranista e conservatore, per difendere gli interessi degli italiani e i valori della nostra identità e società. Puntiamo a costruire il secondo grande movimento che possa affiancarsi ad una Lega che è cresciuta molto ma che da sola non ha la forza per governare».
Quindi la sfida è a FI, e non ci saranno fusioni? «Nessuna fusione, non ci sono i margini. Siamo stati alleati e lo siamo a livello locale, ma non ci sono sufficienti punti di contatto per pensare ad un partito unico. Basti pensare alla visione europea: noi non vogliamo conservare, vogliamo una confederazioni di Stati liberi e sovrani non succubi delle burocrazie e al servizio della Francia e della Germania, che ad Aquisgrana hanno siglato un patto per dominare da super-Stato il resto dell’Europa. Noi vogliamo cambiare tutto».
Ma se il governo andasse in crisi dopo le Europee, lei come Berlusconi sarebbe disponibile a formarne un altro con Lega e pezzi del M5S? «Per mandare in crisi l’alleanza gialloverde di governo bisognerà ottenere risultati importanti alle Europee, e per questo lavoriamo. Ma non mi appassionano governi che si reggono sui voti dei voltagabbana, preferisco una strada che porti i cittadini ad esprimersi».
6 commenti
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vorrei, invece di leggere interviste al Corriere,poter acquistare un Giornale,o un Settimanale,anche di solo un “foglio” con le opinioni e i programmi della Sig.ra Meloni,chje mi pare l’unicO/A PoliticO/A intelligente,capace,afficabile
Solo un Partito Sovranista Nazionale offre il carattere principale per una vera proposta politica: una chiara, definita identita’ nazionale popolare. La Lega non ci e’ ancora giunta. Invece Forza Italia ha lasciato sfumare questa grande occasione, riducendosi ad essere il partito di Berlusconi. Cinque Stelle cerca solo consenso spicciolo delle plebi meridionali… PD uguale I traditori della Italia.
Fin dai tempi di Fini ( AN ) in una riunione ,lunch, con lui,chiesi a Fini perche’ non correre da soli senza il Berlusconi ? Almeno i risultati , anche se pochi, sarebbero quelli veri. Mi rispose, e’ ancora troppo presto ma verra’ anche quel momento e saremo solo noi. Oggi direi alla Meloni la stessa cosa, cosa ci costerebbe aspettare e vedere chi e’ fedele e chi no. Altre alleanze darebbero si una vittoria ma a che prezzo ? Grandi litigate interne per i posti (come di abitudine) e non si farebbe mai giorno e nessun progetto andrebbe avanti. Quindi?? Aspettare e vedere ? La mia eta’ non mi dara’ la possibilita’ di vedere una unica destra, ma ve lo auguro.
Infatti, il primo problema non é politico, come gestione spicciola di apparati e di poltrone. Il problema primario é quello di identificare un preciso elettorato di ITALIANI, distinti dalle plebi ruffiane che si prostrano davanti ad ogni padrone che prometta soldi…distinti dai borghesi con puzza intellettualoide, i cui conti e patrimoni sono nelle banche estere…distinti dagli apolidi che sopportano la nostra cultura e tradizione, in attesa di liberarsene…ai giovani infatti si offrono droga a buon prezzo e preservativi gratis ! Solo la DESTRA oggi può interpretare ed insieme orientare le GIUSTE, AUTENTICHE ISTANZE POPOLARI. Le serve una classe intellettuale, che oggi sopravvive spocchiosa ed ammuffita nelle file della sinistra.Quella a destra dovrà invece essere vitale e propositiva. La battaglia da vincere é questa !!
Molto bene.
Ottimo Grande idea.Ma il nuovo movimento che nascerà, deve essere ben visibile e presente se non nel nome nel nuovo simbolo il logo attuale di Fratelli d’Italia con la fiamma Tricolore sempre accesa e viva al centro del suo simbolo. Fratelli d’Italia è nato nel 2012 grazie a te Giorgia Meloni e deve rimanere sempre presente non solo nella storia passata della destra italiana ma anche nel futuro. Concludendo ben venga un nuovo movimento, anche con una denominazione un pò diversa dalla sola fratelli d’Italia, ma il simbolo deve rimanere presente nel nuovo simbolo che verrà. Per cui chiedo a te Giorgia, a tutta la direzione di Fratelli d’Italia di pretendere ed insistere che nel nuovo simbolo del nuovo movimento sia presente il simbolo di Fratelli d’Italia, oggi conosciuto ed apprezzato da molti italiani. Dal 2012 ad oggi abbiamo fatto una grande fatica per far conoscere ed apprezzare tale simbolo, che non può essere messo in disparte solo perchè a qualche nuovo aderente, proveniente da altro partito non potrebbe piacere o non andare a genio. In bocca al lupo cara Giorgia