False relazioni per allontanare i bambini dalle famiglie e darli in affido retribuito ad amici e conoscenti, ore e ore di ‘lavaggi del cervello’ durante le sedute di psicoterapia e falsi ricordi di abusi sessuali ingenerati nei bimbi con gli elettrodi, terapeuti travestiti da personaggi ‘cattivi’ delle fiabe per raffigurare i genitori intenti a far loro del male, bambini affidati a titolari di sexy shop e a persone con problematiche psichiche e figli suicidi e due stupri accertati nelle famiglie affidatarie e in comunità. Il tutto per mettere in piedi un business illecito da centinaia di migliaia di euro. È raccapricciante quanto sta emergendo dall’inchiesta ‘Angeli e Demoni’ sulla rete dei servizi sociali della Val D’Enza e che coinvolge politici, medici, assistenti sociali e liberi professionisti. Sono agghiacciata dall’idea che a sfruttare i minori siano stati proprio coloro che, per lavoro e missione, avrebbero dovuto difenderli per primi. Grazie di cuore alle Forze dell’Ordine e agli inquirenti che hanno portato alla luce questo quadro ripugnante. Se i fatti dovessero essere confermati, chiediamo pene esemplari. Bisogna stroncare l’orrore dei bambini tolti alle famiglie per farci sopra business e arricchire i soliti circuiti dell’accoglienza: chi sfrutta i più piccoli deve marcire in galera.
Giu 27