Carabiniere ucciso, scuse non bastano. Su insegnante subito provvedimenti disciplinari 

 
“Uno in meno”, così un’insegnante di Novara ha commentato la notizia della morte del Vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Con queste parole non ha offeso solo un Carabiniere ucciso mentre svolgeva il suo servizio a difesa dei cittadini, ha oltraggiato l’Arma e insultato tutti gli italiani che credono nel rispetto delle regole e della legalità. Vengano presi subito seri provvedimenti disciplinari. Non bastano le scuse.
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3 commenti

    • Riccardo Crocetti il 29 Luglio 2019 alle 17:25
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    Licenziatela e basta!

    • Scattolo Floriano il 29 Luglio 2019 alle 18:28
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    licenziamento immediato e senza diritto alla pensione.
    Quello che ha maturato l’inps lo dia alla vedova come risarcimento dell’offesa fatta.
    Floriano Scattolo

    • Franco Cordiale il 30 Luglio 2019 alle 09:34
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    Provengo anch’io dal mondo della scuola pubblica. Se quaranta anni di servizio possono bastare. A volte mi viene da pensare che sia un mondo parallelo e per certi aspetti separato. Sia chiaro: solo un’infima minoranza si permetterebbe giudizi così sprezzanti, demenziali, semplicemente assurdi. Del resto il nostro é il PAESE DELL’IPOCRISIA ! Ma non va dimenticato che tantissime scuole superiori sono state il vivaio ideologico dove certe espressioni si scrivevano sui muri, si intonavano nelle assemblee, si scandivano nei cortei. Un mondo che la giovane Giorgia Meloni non ha potuto conoscere direttamente, per motivi di anagrafe. Volete un esempio ? “Se vedi un punto nero / spara a vista / o é carabiniere / o é fascista!” Tali “allegre” filastrocche venivano intonate e scandite pubblicamente e spesso non ci si limitava alle parole…Non a caso poliziotti e carabinieri cominciarono a venire assassinati proditoriamente dalle varie formazioni armate, vere costole della allora SINISTRA EXTRA-PARLAMENTARE. La stessa da cui provengono molti giornalisti di grido, che non nomino.
    Cosa voglio intendere ? Che simili sciagurate espressioni delle due prof odierne, a cominciare dai “bastardi, merde, vi odio, dovete morire !” di quella amabile maestrina di Torino, non possono venire ignorate. Senza dubbio. Ma bisognerebbe sollevare il coperchio sulla “gestione politicamente corretta” dell’attuale scuola di massa, mettendo a nudo certo RETRO PENSIERO inconfessato ed inconfessabile che ancora vi alberga. Per questo ribadisco ancora che uno sguardo approfondito DA DESTRA sul mondo scolastico é una priorità tra le maggiori. Parlarne ad Atreju, se possibile.

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