Il Copasir è stato molto chiaro sui rischi per la sicurezza nazionale che potrebbero derivare dall’ingresso delle aziende cinesi nelle attività di installazione, configurazione e mantenimento delle infrastrutture delle reti 5G. Una relazione molto seria e dettagliata che un Governo degno di questo nome non può sottovalutare e che ha il dovere di approfondire. L’esatto contrario di quello che ha fatto il ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli, che oggi in un’intervista ha liquidato in modo sbrigativo e semplicistico le preoccupazioni che arrivano dal Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. La sovranità nazionale può essere difesa solo da un Esecutivo forte e libero da pressioni e conflitti di interesse. Condizioni che il Governo Pd-M5S non sembra affatto garantire e questo non può che preoccuparci seriamente.
Dic 23
5 commenti
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Ma quando li manderemo a casa questi bastardi?
Non solo il Governo ha il DOVERE di approfondire ma, di creare una Commissione di Specialisti, Ricercatori del Settore, per fare entrare una volta per tutte ai Parlamentari, in particolare di M5S, che non è una mera questione di evoluzione tecnologica, con maggiori prestazioni e, più “giochetti” da utilizzare mentre non ascoltano gli interventi dell’Opposizione, che è in gioco sia la Sicurezza che le Libertà fondamentali per il futuro (già in parte violate con la tecnologia 4G). Le trasmissioni dati non sono pesci, carne, forme di parmigiano da valutarne il rapporto qualità/prezzo prima dell’acquisto ( quanto sembra essere nella testa, si fa per dire, dell’attuale Ministro del (sotto)sviluppo, ma contengono informazioni cruciali sulla vita di Persone e delle difese per un Paese. Se si riuscirà a comprenderne la pericolosità, forse, ma solo forse se non vincerà l’interesse personale, si escluderà la Cina per prima, tra i fornitori di apparecchiature, e rete. Speriamo sia la volta buona,,,,,
EMISSIONI ELETTROMAGNETICHE DEL 5G, EFFETTI SULLA SALUTE.
TRATTO DAL BOB DEL IL FATTO QUOTIDIANO.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/09/11/5g-e-aumento-tumori-le-ultime-ricerche-parlano-chiaro-il-pericolo-esiste-ed-e-fondato/4615572/
Il 5G e aumento tumori, le ultime ricerche parlano chiaro: il pericolo esiste ed è fondato.
L’interesse in ballo è molto alto sia come business, sia come salute pubblica.
La Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti (Icnirp), Fiorella Belpoggi, ricercatrice dell’Istituto Ramazzini, a capo del più grosso studio al mondo sugli effetti nocivi delle radiazioni da antenne di telefonia mobile (banda 3G) – ora chi di dovere si prenderà la responsabilità di ignorare un pericolo.
C’è attesa per le nuove linee guida sulla sicurezza per l’esposizione all’elettrosmog, depositati i risultati dell’istituto bolognese (condotto su cavie umane equivalenti, riscontrati tumori maligni su cervello, cuore e infarto) e dell’americano National Toxicology Program (cancro da cellulare), la scorsa settimana bollati come “poco affidabili” dall’Icnirp, ma presto al vaglio dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro.
Forse per questo, senza dar troppo nell’occhio, negli ultimi mesi stiamo assistendo a una forsennata corsa contro il tempo per implementare l’infrastruttura tecnologica di quinta generazione. Lo dimostrano i 500 milioni di euro prestati dall’Europa a Nokia, i 200mila lampioni LED/Wi-Fi appena installati a Roma e le mini-antenne accese a Torino: se l’Organizzazione Mondiale della Sanità dovesse rivalutare (al rialzo) la classificazione delle radiofrequenze, inserendole tra i “probabili” (Classe 2B) se non addirittura tra i “certi” (Classe 1) agenti cancerogeni per l’umanità, dall’oggi al domani crollerebbe l’intera impalcatura su cui – sbrigativamente – lobby dell’industria wireless e (spregiudicata) politica negazionista sta costruendo il sogno digitale del 5G. Perché saremo tutti irradiati da una sommatoria multipla e cumulativa di nuove frequenze oggi all’asta, spingendo (presto con riforma di legge?) il campo elettrico nell’aria da 6 V/m a 61 V/m. Ovunque, uno tsunami di microonde millimetriche ci sommergerà: con quali conseguenze? Ecco:
“Aumento del rischio di tumori del cervello, del nervo vestibolare e della ghiandola salivare sono associati all’uso del telefono cellulare. Nove studi (2011-2017) segnalano un aumento del rischio di cancro al cervello dovuto all’uso del telefono cellulare. Quattro studi caso-controllo (2013-2014) riportano un aumento del rischio di tumori del nervo vestibolare. Preoccupazione per altri tumori: mammella (maschio e femmina), testicolo, leucemia e tiroide. Sulla base delle prove esaminate, è nostra opinione che l’attuale classificazione delle radio frequenze come cancerogeno per l’uomo (Classe 2B) dovrebbe essere aggiornata a cancerogenico per gli esseri umani (Classe1)”.
’aggiornamento della ricerca medico-scientifica nei risultati dei nuovi studi parla chiaro. Il pericolo esiste ed è fondato. E non è uno scherzo, se si pensa all’uso compulsivo degli smartphone: le linee guida redatte nel 1998 dall’Icnirp sono vecchie, se non altro superate dall’incontrastato avanzamento tecnologico, più veloce per sfornare merce Hi-Tech priva di valutazione preliminare del rischio sanitario: l’aggiornamento è urgente! Non è procrastinabile.
“Usano le parole magiche ‘incoerenti’ e ‘inaffidabili’ per minare le ultime scoperte – critici, sul blog scrivono i tecnoribelli di No Radiotion for you – accettando e promuovendo studi che mostrano un’immagine più sicura: l’Icnirp si dimostra ancora una volta inadeguato, insignificante e irrilevante”. L’appunto non è da poco: la Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti è quell’organismo (privato) accreditato Iarc-Oms su cui alla fine degli anni 90 l’Unione Europea si basò nel considerare i soli effetti termici (cioè il surriscaldamento del corpo umano irradiato dall’elettrosmog, simulato con manichini riempiti di gel), ignorando le evidenze sui danni biologici.
“E’ giunto il momento di aggiornare e rivedere giudiziosamente le linee guida dell’Icnirp”, afferma l’ex membro (ci lavorò 12 anni) Jim Lin, mentre – come il noto Angelo Gino Levis (ex mutagenesi ambientale Università di Padova) anche Dariusz Leszczyński (scienziato tra i massimi esperti al mondo, studiò il progetto Interphone Iarc-Oms) – sostiene l’inaffidabilità dell’Icnirp per dettare l’agenda governativa in materia di regolamentazione del rischio sulle pervadenti onde invisibili. Allora: se gli esiti Icnirp sono superati, vecchi di 20 anni, cosa succederà se la massima autorità sanitaria del mondo recepisse le più aggiornate prove scientifiche sulla cancerogenesi dell’elettrosmog? Il danno biologico evidenziato dagli studi (con finanziamenti pubblici) di National Toxicology Program e Istituto Ramazzini? Che sarà del 5G? E della conseguenze a cui, come cavie, senza informarci ci stanno esponendo?
Ringraziando il sig Erminio C. dei dati tecnici e scientifici, ai quali da profano tecnologico non sarei mai giunto, rilevo la totale SPREGIUDICATEZZA TECNOCRATICA DELLA CINA, IN PENDANT CON QUELLA ECONOMICA E POLITICA. LA CINA ci INVADE E CI DOMINA AD OGNI LIVELLO, basti pensare ai privilegi fiscali assoluti dI cui godono in Italia le sue imprese, peraltro finanziate massicciamente da Pechino. POTENZA PLANETARIA, LA CINA COMUNISTA E INSIEME SUPER CAPITALISTA, INTENDE L’ITALIA COME SEMPLICE BOCCONE, da ingurgitare, in concorrenza con Russia e USA. SICURAMENTE ASPIRA A ESSERE CO – DIRIGENTE DEL “NUOVO ORDINE MONDIALE”. NE DUBITATE ?
MA chi trovano sulla loro strada, lor signori di Pechino? Udite, udite: gli ANALFABETI POLITICI, SOCIALI ED ECONOMICI DEL CINQUE STALLE E I TRADITORI ANTINAZIONALI PIDIOTI, CON IL LORO PENDANT PATETICO E BUFFONESCO DELLE SARDINE COSIDDETTE. BISOGNEREBBE CORRERE AL VOTO IL MESE PROSSIMO, SUBITO DOPO LE FESTIVITA’, SE CE LO LASCIASSERO FARE! NON CREDETE.?
FERMIAMO LE EMANAZIONI NOCIVE DELLA POTENTE RETE 5G,
Alcuni parlamentari, ma anche cittadini, associazioni e scienziati, fra cui molti italiani, chiedono di fermare la diffusione della rete 5G. Per farlo hanno anche firmato un appello internazionale, indirizzato all’Onu, all’Oms, all’Unione Europea, al Consiglio d’Europa e ai governi di tutte le nazioni. I dubbi riguardano che la rete 5G utilizza frequenze del campo elettromagnetico più elevate rispetto al 4G. Col 5G, infatti, si va da 3 GHz a 30 GHz (GigaHertz, unità di misura della frequenza), mentre il 4G arrivava a circa 2,6 GHz – e il vecchio Gsm (lo standard di seconda generazione) a 1,8 GHz. Come si legge nell’appello col 5G, secondo i firmatari in questo modo aumenterebbe in maniera importante l’esposizione alle radiofrequenze che potrebbe causare “EFFETTI GRAVI E IRREVERSIBILI SULLA SALUTE DELLE PERSONE E PER L’AMBIENTE”.
Moltissimi scienziati ed esperti “VENDUTI AL REGIME”, continuano a ripetere a pappagallo, che per il momento non c’è motivo da preoccuparsi. Certamente questo non esclude la possibilità e la necessità di approfondire l’argomento. (IO dico, dopo milioni di morti per malattie e disturbi vari).
Dopo qualche tempo, “QUESTI VIGLIACCHI VENDUTI”, diranno che il 5G fa male alla salute umana, agli altri esseri viventi e a tutto l’ambiente.
FERMIAMO IN ITALIA QUESTI CRIMINALI, CON LA RACCOLTA FIRME!