Coronavirus, FdI aderisce a campagna “Orgoglio Tricolore” promossa da Secolo d’Italia e Fondazione AN, parlamentari devolveranno intera indennità di marzo

 
Faremo di tutto per poter sostenere la Nazione. Fratelli d’Italia aderisce alla campagna “Orgoglio Tricolore” promossa dal Secolo d’Italia e dalla Fondazione AN. Come primo gesto concreto tutti i nostri parlamentari devolveranno la loro intera indennità del mese di marzo. Invito consiglieri regionali, amministratori, militanti e chiunque voglia a donare quanto possibile.
Condividi

3 commenti

    • Elena il 19 Marzo 2020 alle 15:19
    • Rispondi

    Giorgia grazie! Siete grandi

  1. Questi e simili atteggiamenti dei Politici Seri mi piacciono, anche se i “governanti di altra specie” non si smuovono. Non trascuriamo queste importanti solidarietà tangibili. Devolvere al “fine controllato” sarei disponibile. Buon lavoro.
    Emmegi

    • andrea russo il 19 Marzo 2020 alle 17:33
    • Rispondi

    BENEFICI EFFETTI COLLATERALI
    Le emergenze hanno anche – tutto sommato – un vantaggio cioè la capacità di farci riscoprire noi stessi, ossia quanto siamo fragili ed esposti, quanto la nostra esistenza non è affatto scontata ma dipende da fattori su cui peraltro non abbiamo alcun reale potere, E, suscitandoci l’inconsueta paura di perdere tutto in un solo momento, ci inducono esse esigenze a riscoprire ciò che davvero è importante e ad impegnarci – come ora – per conseguirlo. In buona sostanza, le emergenze ci portano a riscoprire noi stessi, i nostri problemi, le nostre necessità. In effetti, vi ricordate di cosa e di chi in realtà ci occupavamo, e in modo ossessivo ed esclusivo, prima dell’emergenza del virus? A chi ed a cosa destinavamo tutti i nostri interessi, tutte le risorse, tutte le iniziative, tutti i talk show, tutti i dibattiti parlamentari, tutti i provvedimenti pubblici, tutte le santissime omelie ? E ciò mentre, ad esempio, lentamente la nostra sanità, privata man mano di risorse e di attenzioni destinate appunto altrove, scivolava lentamente verso l’inefficienza, della quale ci accorgiamo e ci lamentiamo solo oggi, correndo affannosamente a inventarci su due piedi (come bastasse una bacchetta magica ed il tempo di uno schiocco di dita) posti letto, medici generici e specialisti, infermieri, attrezzature ? Mentre il nostro territorio, altro esempio, la cui conoscenza geologica (cioè degli strati profondi) risale addirittura al tempo di Quintino Sella e la cui struttura è estremamente fragile per sua natura e – venendo inoltre continuamente trascurato appunto per il fatto di occuparci d’altro – diventava sempre più esposto a sempre maggiori calamità sempre più disastrose, le cui inevitabile vittime ad ogni calamità naturale, poi neanche godevano – se non a parole – di solidarietà e umanità, sentimenti interamente consumati da tutti i buonisti verso altre direzioni. E ciò mentre – ulteriore esempio – il nostro patrimonio edilizio – di cui fanno parte le nostre scuole di tutti i livelli e dove studiano esposti ad un rischio permanete i nostri ragazzi – è notoriamente sempre più pericolante. E qui mi fermo con gli esempi. Mi piace però menzionare il singolare fatto che all’inizio dell’estate 2019 un quotidiano portava su un’intera pagina l’analisi impietosa e tragica della nostra sanità (scarsezza appunto di posti letto, di attrezzature, di medici, di specialisti, di infermieri ecc ) e dell’irresponsabile disinteresse generale verso la stessa, mentre – sulla pagina esattamente contrapposta – quel quotidiano stesso portava – senza disagio alcuno – il resoconto di un convegno col titolo “dobbiamo fare di più per la sanità dell’Africa”, convegno dove varie personalità di spicco, private e religiose, si spendevano appassionatamente affinchè gli italiani (non certo esse personalità) si spremessero le tasche per tale nobile e caritatevole scopo. Ora, come detto, l’emergenza virus ha avuto – nel breve momento – l’effetto benefico di farci riscoprire noi stessi e la necessità di occuparci delle nostre esigenze. Poi però, passata l’emergenza, questo effetto benefico purtroppo – temo – svanirà come nebbia al sole e tutto tornerà come prima. Chi sotto l’emergenza ci è rimasto, pace all’anima sua; chi è sopravvissuto tornerà – purtroppo – ad occuparsi “d’altro”. La mia posta, non so la vostra, anche in questa frangente – che meriterebbe più rispetto – non ha smesso di saturarmi con richieste, da parte di buone Associazioni (buone soprattutto, è chiaro, con se stesse), di destinare risorse (visto che, com’è noto, risorse ci avanzano) agli africani, “disperati” per definizione. Richieste in cui campeggiano foto di bambini malvestiti e macilenti , che guardano con grossi occhioni spalancati che risaltano chiari sulla pelle nera e che suscitano – ovviamente – molta tenerezza, sulla quale quelle Associazioni benemerite fanno conto per indurci a commiserazione e quindi alla decisione di sborsare soldi a loro favore (soldi che ovviamente non cambieranno affatto – e non sono affatto destinati a cambiare – le condizioni di quei bambini, perchè ciò farebbe cessare il businnes) Ultimamente, non ne ho potuto proprio più e ad una di queste benemerite Associazioni, martellanti le loro richieste, ho risposto : Forse non ve ne siete accorti, ma noi Italiani, adesso abbiamo i ……………..nostri ! Quindi i vostri businness, per ora rimandateli a un altro momento ! Non oso pensare a chi in questa emergenza è morto o potrà morire (ed i relativi parenti) per la mancanza di un posto letto o di un medico o di un’attrezzatura sanitaria E ciò perché tutto finora è stato finalizzato solo e soltanto ad una solidarietà elevata a valore unico, assoluto, indiscutibile, illimitato ed illimitabile, peraltro orientato ossessivamente verso un’unica direzione, enfatizzata in tutte le sedi e su tutti gli altari. Una domanda mi viene spontanea: è morto o……è stato ucciso ? Purtuttavia, ora cerchiamo di fare, sia pure in ritardo, col senno di poi, ed in via approssimativa, il possibile anzi l’impossibile per salvare il salvabile. Poi, però, passata l’emergenza del virus cinese, ricordiamoci che c’è anche un’altra emergenza, che se non debellata, sarà veramente fatale : dimenticarci dell’Italia. I mercanti (l’emigrazione è il più grosso businnes, visto che Buzzi, uno che se ne intende, diceva che con i migranti si guadagna più che con la droga, il che è tutto dire) sia quelli fuori del tempio, sia quelli dentro il tempio, questi ultimi peraltro pericolosissimi perchèsi ammantano di candida ed insospettabile bontà, mandateli a quel paese !!!!

Rispondi