di Paola Di Caro
«C’è un clima liberticida, una deriva preoccupante. Si vuole mettere a tacere ii centrodestra. Ed è controproducente, perché la rabbia nel Paese è reale, può esplodere da un momento all’altro, e se a incanalarla in modo democratico c’è l’opposizione è un bene, non un pericolo».
Giorgia Meloni, non aveva messo in conto le polemiche dopo una manifestazione come quella del 2 Giugno? «Le polemiche si fanno solo se le manifestazioni le organizziamo noi. Abbiamo visto assembramenti ü 25 aprile, all’inaugurazione del Ponte di Genova, per Silvia Romano, anche — ed è comprensibile — a Codogno per la visita del capo dello Stato. Ma gli unici su cui indaga la Digos siamo noi e i negozianti che si erano permessi di manifestare contro il governo».
Non ha davvero niente da rimproverarsi? «Abbiamo fatto il possibile, mi sono appellata ai nostri sostenitori perché non partecipassero e quasi tutti avevano le mascherine. Ma se la gente ha così tanta voglia di partecipare, forse il governo dovrebbe interrogarsi. La gente non scende in piazza per fare un favore a noi, ma perché aspetta la cassa integrazione da tre mesi e Conte finge che sia stata pagata. Prendersela con noi è la cosa più facile, ma tentare di farci tacere peggiorerà solo le cose».
Ammetterà che Salvini tra selfie, mascherina calata e rivendicazione del fatto che comunque «il virus sta morendo» non ha fatto molto per evitare le polemiche… «Io la mascherina l’ho sempre indossata e parlo per me. E non avendo elementi per dire che il Covid sta sparendo non lo faccio, ne parlino gli esperti. Se dicono di utilizzare le mascherine, le utilizziamo. Ma le mascherine non devono diventare un bavaglio».
Significa che confermate la manifestazione, stavolta aperta, per il 4 luglio? «Se le condizioni lo permetteranno, e la curva dei contagi scenderà, come sembra e speriamo, ne faremo una grandissima. Con le mascherine se servirà, ma ci saremo. Io continuerò a stare in mezzo alla gente, ad ascoltarla, a dare voce alle istanze del popolo che vogliamo e dobbiamo rappresentare».
Berlusconi vuole più proposte e meno piazza. «E chi ha mai smesso di fare proposte? Ne abbiamo fatte centinaia, serie, meditate. Non certo quelle che ci stanno propinando da palazzo Chigi, come gli ulteriori 70 milioni per il bonus monopattini, come se l’Italia non fosse fatta di milioni di pendolari che vanno a lavorare ogni mattina ma solo da chi vive nei centri storici. Se non si sta tra la gente ma si sta chiusi nei palazzi, il risultato è che si ritiene di risolvere la crisi enorme che ci attende a colpi di bonus monopattini. Hanno fatto carta straccia dei nostri emendamenti, ed è grave perché lo scostamento di 80 miliardi, che sono debito e che sarà pagato anche dai nostri figli, è passato anche grazie ai nostri voti. Ma noi non abbiamo voce in capitolo per dire cosa fame».
Conte dice che è aperto al lavoro con l’opposizione. «AI netto del fatto che considero ridicolo che il premier si presenti per dire quello che “farà” mentre la gente sta ancora aspettando i soldi che aveva promesso due mesi fa, mi sembra solo un gettare la palla in avanti. Vogliono dialogare? Bene, ecco le due condizioni. Sparisce tutto quello che non c’entra con il rilancio: poltrone, consulenze, amenità, bonus inutili. E le riunioni tra governo e opposizione le facciamo in streaming, così gli italiani potranno giudicare. Ci stanno? I signori del M5S, che tanto amavano la trasparenza, guarda caso adesso dicono di no…».
I suoi toni, quelli di Salvini e di Berlusconi non sono gli stessi: il centrodestra è ancora una coalizione? «Abbiamo sempre avuto accenti diversi, non siamo un partito unico, ma è una ricchezza. E lo è perché, se andassimo al governo, avremmo un programma comune e compatibile, perché condividiamo la stessa visione del mondo. Cosa che non accade in questa maggioranza dove sono davvero diversi e divisi. Per questo penso che il governo Conte non sia quello con cui l’Italia può riprendere il cammino. E, una volta finita l’emergenza sanitaria, è giusto tornare a libere elezioni. D’altronde, se si può votare per le Regionali, perché non per le Politiche? Il virus colpisce solo se si deve scegliere il nuovo governo?».
A proposito di Regionali, ancora non avete ufficializzato i candidati, c’è tensione su regioni come la Puglia dove il vostro Fitto ha sondaggi eccellenti ma non ancora il via libera della Lega: rischiate di correre divisi? «Sarebbe un errore, ma le coalizioni sono unite se si rispetta la parola data. Noi l’abbiamo sempre fatto, ce lo aspettiamo dagli altri».
Lo dice perché con il 16% che sondaggi attribuiscono a Fdl avete il diritto di pretendere la rappresentanza e, magari, la leadership? «La nostra è sempre stata una coalizione meritocratica, il candidato premier è del partito che prende più voti. Per prima ho riconosciuto la leadership di Salvini, dopo le Politiche, in ragione dei voti presi. I voti prima si prendono, poi si commentano o si rivendicano. Non chiedo di rivedere i patti siglati mesi fa sulla base di sondaggi di oggi, chiedo che vengano rispettati. Come io ho sempre fatto».
4 commenti
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Cara Signora Meloni. Approvo tutto ciò che Lei dice e tutto ciò che Lei fa, ma le devo chiedere un favore: può evitare di usare termini inglesi NON NECESSARI, che servono solo ad IMBASTARDIRE L’ITALIANO?
Io all’italiano ci tengo.Grazie.
QUESTO E’ UN GOVERNO ABUSIVO COMPOSTO DA PARASSITI COMUNISTI E REDUCI DAI CENTRI SOCIALI VOLUTI DAI TEDESCHI PER PORTARCI ALLA FAME.GLI ITALIANI SI RICORDINO DI QUESTO ALLE PROSSIME REGIONALI.
Mi chiedo, ma la DIGOS non dovrebbe essere come la magistratura ? Cioe’ non politicizzata ? Li mandano ad indagare solo sulle cose della destra? e la sinistra no? sono forse piu’ puliti, o piu’ bravi, o piu’ precisi, o piu’ corretti ???
Credo proprio di no. Piu’ sei sporco e piu’ ti lasciano tranquillo.
Ma se sei corretto ma di destra, …. sono cavoli amari.
DEMOCRAZIA a due vie.
Giorgia, mi scusi, ma quando le interviste le concede a certi giornalisti, io le cancello senza neanche leggerle, mi danno fastidio. Cordiali saluti….nonno Emilio.