Bufera procure, Meloni: Espulsione Palamara non basta, FdI chiede dimissioni di tutti i magistrati coinvolti nello scandalo e sorteggio per le nomine in seno al CSM

L’espulsione di Palamara dall’Anm è un buon segnale, ma non basta. Anche alla luce delle sue gravissime dichiarazioni di quest’oggi alla stampa, in cui è sempre più chiara la logica delle spartizioni tra correnti all’interno di certa magistratura, Fratelli d’Italia continua a chiedere le dimissioni immediate di tutti i magistrati coinvolti nello scandalo e un sorteggio per le nomine in seno al Csm. Dobbiamo sciogliere una volta per tutte il pericoloso intreccio tra magistratura e politica: lo dobbiamo ai tanti magistrati che ogni giorno servono con onore lo Stato italiano e, soprattutto, alla credibilità della Giustizia italiana.

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11 commenti

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    • Riccardo Crocetti il 22 Giugno 2020 alle 18:39
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    Sono d’accordo!

    • Giorgio il 22 Giugno 2020 alle 18:57
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    Brava giorgia !!!!!!! Bisogna fare un po’ di pulizia se vogliamo mettere in careggiata, non basta dopo sarebbe da prendere la feccia della politica.sicuramente si rialzera’ questo stato!!!!!!

    • pinco pallo il 22 Giugno 2020 alle 20:33
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    EXCUSATIO NON PETITA, ACCUSATIO MANIFESTA
    Com’è noto, PALAMARA, ex presidente del CSM, in un’intercettazione è risultato – fra l’altro – aver spronato un altro alto magistrato ad attaccare Salvini nel giudizio che ha in corso, pur allo stesso tempo riconoscendo – in accordo con il suo interlocutore – che Salvini stesso, per i fatti per i quali viene indagato (impedimento allo sbarco di migranti), avrebbe fatto un realtà proprio ciò che la legge gli imponeva di fare quale allora Ministro dell’ Interno, trattandosi di un caso di migrazione illegittima.
    La vicenda non mi sembra sia stata colta – in via generale – nella sua particolare gravità. Un noto e bravo giornalista (TRAVAGLIO) ha volutamente svalutato l’episodio: ha osservato anzitutto che chissà a che cosa Palamara nella conversazione intercettata si riferiva (mentre invece ivi era esplicito il riferimento all’ attività di Salvini di contrasto all’immigrazione irregolare; d’alta parte a che altro poteva riferirsi, forse ad una bega con la bocciofila di paese ?); ed ha aggiunto inoltre che la conversazione stessa sarebbe stata rilevante e disdicevole soltanto se PALAMARA, oppure l’altro magistrato suo interlocutore, fossero stati proprio loro investiti del compito di giudicare Salvini, il che invece non era, spettando la competenza ad altri magistrati.
    Ma quel giornalista non ha capito che in realtà l’episodio aveva allarmato l’opinione pubblica, non tanto per il timore che Salvini non avrebbe ricevuto da magistrati, così mal intenzionati nei suoi confronti, un giusto processo (pe cui che ciò di fatto non si sarebbe potuto verificare, essendo il processo stesso di competenza di altri magistrati, toglieva importanza all’episodio stesso), ma per il disagio di vedere che magistrati – peraltro di alto livello – si comportassero in aperta e disinvolta violazione del principio di imparzialità ed indipendenza dell’attività magistratuale. minando la già scarsa fiducia nella giustizia.
    E ciò perchè i due magistrati avevano in sostanza prefigurato fra loro la necessità e addirittura la possibilità di colpire con l’arma giudiziale Salvini per motivi diversi – evidentemente politici – da una qualche sua eventuale violazione di legge, violazione che quegli stessi magistrati ammettevano non essere stata commessa dall’onorevole; e quindi i magistrati stessi volevano in pratica far condannare un innocente sapendolo innocente e per soddisfare esigenze non di giustizia ma della politica .
    PALAMARA, contestatogli l’episodio, ha avuto il coraggio di giustificarlo, sostenendo che egli con quella sua pressione sul collega aveva voluto…….difendere l’indipendenza della magistratura: quest’ultima – a suo dire – sarebbe stata minacciata dal fatto che Salvini – contrariato per essere stato indagato per aver fatto solo il suo dovere – se ne era pubblicamente lamentato. Ma in realtà PALAMARA – spingendo a usare la funzione magistratuale per motivi politici e quindi asservendola non alla Legge ma agli interessi della politica – si era mosso proprio in aperto ed indiscutibile spregio dell’indipendenza stessa !!!
    Il Capo dello Stato, pur manifestando sconcerto, non ha preso al riguardo nessuna iniziativa, giustificandosi che non poteva sciogliere il CSM, provvedimento quest’ultimo il che – in quell’occasione – non avrebbe avuto senso rispetto a quello che appariva in pratica soltanto un comportamento personale di alcuni magistrati pur appartenenti al CSM medesimo.
    Mattarella avrebbe però dovuto considerare che negli Stati Moderni i cittadini – per principio – devolvono la loro tutela ai magistrati, solo e soltanto perché costoro si pongono come soggetti volti a agire in modo indipendente e neutrale, cioè in applicazione soltanto della legge a prescindere da qualsiasi interesse estraneo proprio od altrui e di qualsiasi pregiudizio nei confronti del singolo : quindi, l’essere – per un magistrato – neutrale ed indipendente non è un optional che ci può essere o non ci può essere, una qualità ce se c’è è meglio e se non c’è pazienza, un merito che se lo si ha si deve apprezzare e se non si ha si può tollerare; è invece tutt’uno con il fatto di essere magistrato ossia è un carattere identificativa del suo essere magistrato, E’ IL SUO STESSO ESSERE MAGISTRATO . Chi in una vicenda giudiziaria opera in modo neutrale ed indipendente, ha veramente la veste –sostanziale e reale – di magistrato, mentre nel caso contrario è uno che dalle circostanze “si trova” ad esercitare di fatto una funzione che “sembra” magistratuale ma è solo un’apparenza materiale.
    Se è così, Mattarella avrebbe dovuto concludere che allora nei ranghi della Magistratura era presente un magistrato che doveva ritenersi – senza ombra di dubbio – non essere tale : per quanto appena detto, un magistrato, che sia un magistrato, non dice, non pensa, non vuole cose di questo genere . E doveva trarne le conseguenze. Che fa il direttore di un ospedale quando si accorge che un suo chirurgo non è un medico : lascia che quello continui ad operare ?
    D’altra parte, lo stesso PALAMARA sotto sotto è consapevole di non essere cònsono al ruolo ricoperto e, senza volerlo, lo ha rivelato in effetti, in intervista televisiva se ne uscito dicendo – inopinatamente e senza che nulla di quanto si diceva in quel momento lo giustificasse – con la battuta : <>.
    EXSCUSATIO NON PETITA, ACCUSATIO MANIFESTA
    Mentre scrivo, leggo che il CSM lo ha estromesso : il che ha un sapore equivoco, perché il mandar via da un consesso qualcuno perché (come ci si è accorti, ma no ?, del tutto improvvisamente) è sporco, potrebbe voler essere il modo per significare che tutti gli altri del consesso stesso invece sono puliti. Troppo comodo. Non dimentichiamo che PALAMARA era al vertice del CSM : è se la testa del pesce puzza, non è che tutto il resto del pesce miracolosamente sia invece fresco, appena pescato.

    • Luigi il 22 Giugno 2020 alle 21:17
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    Anm è il sindacato dei magistrati e come tutti i sindacati sono
    Il centro del potere del paese. Hanno una coalizione forte con tutti i centri di potere, possono barcollare ma cadere mai.

    • fabrizio cagnolati il 23 Giugno 2020 alle 08:46
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    E Mattarella che cazzo fa ,è un colluso ,meglio che se ne vada !

    • Pino 007 il 23 Giugno 2020 alle 08:48
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    ….. e se per caso Palamara aprisse la borsa mettendo a nudo la verita’ ?
    Non ci sarebbe bisogno di indagini, si dimetterebbero tutti in tronco.

    • Filippo il 23 Giugno 2020 alle 09:10
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    Questi faranno finta che sono indignati, Palamara farà da agnello sacrificale e tutti saranno salvati. Per pulizia si deve intendere quella fatta alla radice e utilizzare un buon prodotto sanificante, altrimenti non serve a niente. Lui potrà parlare , si è vero, ma bisogna vedere chi accusa , pesciolini o squali?

    • Eva il 23 Giugno 2020 alle 10:38
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    Mattarella fa finta di non sapere, non vedere ne sentire?

    • Emilio il 23 Giugno 2020 alle 17:25
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    Se qualcuno ne avesse il coraggio, basterebbe una norma che permettesse ad un cittadino , dire in piena libertà, che non accetta la sentenza di un giudice. Senza dover adire a gradi superiori di questa magistratura. Naturalmente avendo serie motivazioni. Auspico quanto sopra perchè troppe sentenze sono solo un’opinione del giudicante. Questa è la reale differenza tra giustizia e giustizialismo.!!!!! Più alzi l’asta dei diritti e più cresce la giustizia per i cittadini. NO ?????????. Nonno Emilio

  1. In un paese democratico e civile tutto questo non accadrebbe. C’è qualcosa che non torna. Non si può ridurre una situazione del genere ad un mero dibattito o a commenti e opinioni. Chi ha le redini di questo paese?

    • Ewa il 25 Giugno 2020 alle 18:50
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    Grazie Alfredo.

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