«Il dossier finisca nelle mani del presidente Draghi», è quanto auspica nella lettera al premier il leader di Fratelli d’Italia e inviata per conoscenza anche ai ministri Daniele Franco, Giancarlo Giorgetti e Vittorio Colao. Meloni chiede anche di dissuadere CDP dal dare pareri favorevoli alla cessione, auspicando un ritorno in Parlamento dell’intera questione.
Ecco il testo integrale della lettera
Caro Presidente Draghi, il dibattito sulla rete unica, promosso da TIM e sostenuto dal precedente governo, con modalità che hanno suscitato forti critiche, sembra ormai giunto ad un punto finale. Ne prendiamo atto e riconosciamo il mutato interesse sul tema grazie alla maggior cautela adottata dal governo da Ella presieduto. Purtroppo le conseguenze delle iniziative del precedente governo hanno già generato danni rilevanti al settore, danni che stanno proseguendo per inerzia, senza che alcuno intervenga. Come è noto, a seguito delle pressioni esercitate dal precedente governo su Enel, ampiamente riportati dai media nazionali, l’azienda elettrica a controllo pubblico è stata di fatto costretta a porre in vendita la propria quota detenuta in Open Fiber al fondo australiano Macquarie Group. L’altra quota del rimanente 50% è in capo a Cassa Depositi e Prestiti, che ha già rinunciato nelle scorse settimane a esercitare la prelazione di acquisto della quota posta in vendita da Enel e che oggi deve anche esprimere il proprio gradimento sulla cessione della quota Enel in Open Fiber a Macquarie Group. L’intera vicenda è nata ovviamente male, in un contesto a mio parere viziato da improprie ingerenze politiche nelle dinamiche di concorrenza tra imprese, cosa che i mercati internazionali non hanno gradito, ma ora occorre fare definitivamente luce e chiarezza sulla vicenda. Il gruppo Enel, un’eccellenza mondiale nel suo settore, ha presentato recentemente un Piano decennale che vedrà il gruppo impegnato su una strategia internazionale centrata sulla convergenza tra i settori dell’energia, delle telecomunicazioni e dell’automotive. Se Enel dovesse essere obbligata a completare il processo di cessione oggi in atto della propria quota in Open Fiber, si troverà paradossalmente nella condizione di dover investire cospicuamente all’estero in settori nei quali gli è stato impedito di investire in Italia. Una condizione inaccettabile, se si considera che l’uscita di Enel da Open Fiber priverebbe l’Italia di una presenza pubblica importante nel settore infrastrutturale delle comunicazioni elettroniche, con modalità e risultati del tutto estranei a quasi tutti gli altri Paesi europei. Per le ragioni appena esposte, ci permettiamo di sottoporle due aspetti delicati. Quanto al primo aspetto, ci chiediamo se non sia più appropriato che i vertici di Cassa Depositi e Prestiti evitino di assumere, oggi, una decisione di gradimento su un argomento di così grande rilievo come la cessione a Macquarie Group della quota Enel in Open Fiber. Sarebbe certamente più appropriato lasciare ogni eventuale decisione al nuovo CdA che scaturirà dal rinnovo ormai prossimo delle cariche. E a questo proposito le esprimo la nostra ferma contrarietà ad una eventuale decisione di gradimento da parte di Cassa Depositi e Prestiti. Quanto al secondo aspetto, riteniamo che su un tema così rilevante debba essere investito il Parlamento, perché possa discutere quanto accaduto in questi mesi e perché sul dossier insistono aspetti di grande rilevanza: la difesa dell’interesse nazionale, il valore economico e finanziario di una società come Open Fiber (al momento ancora pubblica e italiana), oggi stimato fino a 8 miliardi e destinato ad una crescita esponenziale, infine la scelta di operare sul mercato con un modello del tipo “wholesale-only”, introdotto dalla UE, che esalta la dinamica competitiva tra gli operatori di telecomunicazioni con l’obiettivo di generare servizi di migliore qualità e a prezzi più bassi per i consumatori. Le chiediamo pertanto, Presidente Draghi, di seguire personalmente questo dossier e di valutare il senso della nostra posizione. Nonostante il nostro ruolo di opposizione parlamentare, non abbiamo alcuna difficoltà a cooperare con il governo e con le altre forze politiche di maggioranza su un tema così delicato che investe l’interesse nazionale e chiama in causa, a un tempo, le responsabilità di noi tutti. E siamo pronti a farlo senza nessun pregiudizio. Così come non abbiamo avuto alcun pregiudizio nel riconoscere i meriti dell’Europa nella scelta di un modello di sviluppo delle infrastrutture e dei mercati digitali che riflettono l’esigenza di quella sovranità digitale ripetutamente evocata dalla stessa presidente della UE, Ursula von der Leyen. Con i più cordiali saluti.
Giorgia Meloni
4 commenti
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Stai “suonando” ad un sordo dei peggiori,di quelli che NON VOGLIONO sentire. Ma hai scordato che Draghi è il fautore delle svendite Italo-Europee maggiore. E credi che si possa dispiacere se una nostra impresa venga svenduta agli amici suoi? Se lo lascia fare,allora è la conferma a ciò che penso!
Mia stimata Signora Meloni,
giudico questa sua lettera indirizzata al PdC giusta e sacrosanta sotto ogni aspetto.
Inoltre con questo mio intervento premetto che non ho intenzione di insegnarle alcunché in politica
Ciò doverosamente premesso, tuttavia, come elettore di FdI e di AN in precedenza – dal 2008 al 2018 mi sono mantenuto ben distante da qualsiasi tornata elettorale – debbo farle presente quanto a mio giudizio lei dovrebbe tener in debito conto.
Che Speranza abbia sbagliato è fuor di dubbio, ma ritengo che le colpe più gravi sono da addebitarsi al governo Conte 2 nel suo insieme e ciò sotto ogni aspetto e in qualsiasi settore a partire dalla nomina di Arcuri e di Ricciardi quale consigliere del Ministro che sono certo lo si deve al PD colpevole pure della nomina di Arcuri.
Personalmente quando nei di TG o sulla carta stampata sento e leggo ministri e/o sottosegretari di area PD e/o M5S trasecolo, mi infurio e cambio subito articolo da leggere e cambio canale se li vedo in TV. Per Tanto pensi un po’ come la penso su questi incapaci congeniti.
In sintesi: prendersela con Speranza lo classifico come lo “sparare sulla Croce Rossa”.
Comprendo molto bene che lei con la mozione di sfiducia ha voluto stanare chi si dichiara governista e allo stesso tempo si dichiara opposizione. Personalmente odio con tutte le mie forze gli ipocriti e i falsi in qualsivoglia circostanza.
Concludo questo mi commento con una fortissima raccomandazione.
Prima delle prossime elezioni politiche abbiamo il tempo giusto per migliorare la nostra organizzazione e cooptare nel partito le figure professionali attuamente mancanti.
Le porto un esempio soltanto. Abbiamo Maurizio Lei che in campo fiscale non ha nulla da imparare da altri ma ei deve considerare che il comparto Fisco è solo un aspetto per quanto concerne il vastissimo campo dell’Economia. Quindi trovo che sia venuto il momento giusto, proprio in virtù delle prossime elezioni politiche, per sanare la mancanza di un ottimo Economista che abbiamo.
Lei ricorderà molto bene che in AN avevamo il più che ottimo Professor Baldassare. che continuo a seguire ogni lunedì mattina attraverso Radio Radicale, quindi ritengo doveroso da parte sua e di FdI cercare di cooptarlo all’interno del nostro Partito. Questa è una grave mancanza che deve essere sanata e che ci consentirà di fare il grande salto per farci diventare il primo partito in Italia senza ombra di dubbio. L’Economia è già da oltre un ventennio che è diventata una delle discipline più importanti per un paese e per un partito che voglia essere considerato a livello internazionale e serve pure come polo di attrazione in sede europea sia nel consesso della UE che per la sua carica di Presidente di ECR.
Inoltre sarebbe anche uno dei più validi punti di distinzione di qualità superiore rispetto agli altri partiti della coalizione di CDX quando verrà l’ora della “verittà” tra noi e gli altri. Ne sia più che sicura perché verrà.
Per le altre figure professionali utilissime per FdI sono certo che lei e i vari dirigenti del partito siete sicuramente in grado di prendere le decisioni migliori.
Colgo l’occasione per inviare a Lei e a tutti i suoi colleghi di partito i miei saluti e i più sinceri “in bocca al lupo”.
Giorgia ha ragione che almeno una persona che pensa per tutelare le sue ditte specialmente nel sviluppi del digitale .
Uno Stato è simile ad un Corpo umano, senza i dovuti organi vitali deve considerarsi cadavere e noi lo stiamo diventando grandualmente da diversi e diversi anni! Chi ha privatizzato le FF.SS. – PP.TT. – Svenduto gioielli dell’economia industriale alla più agguerrita concorrenza, cosa si può ancora attendere? Auguro che la sua azione riesca a rallentare ed a bloccare tale dissanguamento continuo, anche se nutro fortissimi dubbi su chi dovrebbe agire!