Nella Giornata Mondiale dell’Ambiente, Fratelli d’Italia – in collaborazione con il gruppo parlamentare dei Conservatori e Riformisti europei – ha deciso di recarsi nelle principali città italiane regalando una matita che, se piantata nella terra e innaffiata, diventerà una pianta di lavanda, timo o salvia. Inoltre, in tutta Italia verrà fatta un’opera di piantumazione dai militanti di FDI per sensibilizzare alla natura e diffondere verde ed ossigeno, soprattutto nelle aree urbane meno provviste di vegetazione. Noi, oggi, abbiamo scelto di piantare un albero nel parco “Falcone e Borsellino” a Roma per lanciare un messaggio di speranza e legalità, particolarmente importante dopo le polemiche sollevate dalla scarcerazione di Giovanni Brusca.
Giu 05
4 commenti
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Sono dell’opinione che l’inquinamento globale è dovuto come al solito ai più schifosi ipocriti del mondo. A cominciare dalla Cina,India,Brasile,USA, etc..etc… e tutto a spese dei poveri disgraziati che ne subiscono le conseguenze. Cominciamo noi “europei” a non importare più nulla dai paesi inquinanti e non ci rendermmo complici della fine del pianeta. E così che i poteri occulti poi, chissà perchè, vogliono rimanere solo il 20% della popolazione mondiale perchè le risorse stanno finendo…e chi ciu va per sotto?….i fessi innocenti che credono in loro;e chi sono? : Quelli del fiordo norvegese, i 100 più potenti al mondo (Anche De Bendetti consigliato da Monti e Prodi), dei potenti della 5à st di New York e i padroni delle armi e dei medicinali e che creano poi il COVID 19. Ed i fessi fanatici li osannano. Poveri fessi e basta. Vi pronate per essere sodomizzati e sterminati!
Mia cara e stimata Signora Meloni,
con questo video mi ha fatto tornare indietro nel tempo a quando ho iniziato a frequentare le scuole elementari. Correvano gli anni ’50 del 1900.
Allora le scuole iniziavano la didattica il primo giorno di ottobre di ogni anno solare. Il 4 dello stesso mese, festa di san Francesco, gli insegnanti e i vigili urbani della città, allora vivevo con la mia famiglia a Terni, ci conducevano nei luoghi più disparati del comune destinati a ad impiantare le piantine di alberi che i giardinieri del Comune della specie scelta. A noi discenti era concesso con il loro aiuto di piantare queste piantine e, allo stesso tempo, insieme agli insegnanti ci erudivano su l’importanza del rispetto della natura.
Dopo questo periodo basilare per la formazione dei futuri adulti. vari governicchi con ministri men che mediocri si sono dedicati con anima e corpo a distruggere il nostro sistema formativo sino a giungere al deserto dei tartari attuale.
Provo tanta tristezza e disperazione nel vedere queste nuove generazioni allevate in modo così indecente e pressapochista. Il sistema malefico generato lo paragono, senza tema di essere smentito, ai campi di rieducazione tanto amati sia in Cina e paesi collegati come accadeva pure nell’ex URSS tanto amata da molta classe dirigente politica, di ogni partito, classe giornalistica, segmentata come quella politica,
Una visione questa mia che addirittura potrebbe essere anche ottimistica.
La prego pertanto di andare avanti così a tutta forza per arrivare in porto il prima possibile che potrebbe essere molto più vicina di quel che riescono ad immaginare sia i partiti di sinistra come pure i nostri ex alleati con le loro proposte indecenti sotto ogni punto di vista insieme a buona parte delle testate della nostra area culturale. E da ultimo suggerisco a lei e alla classe dirigente del partito di adottare sempre e in ogni istante il vecchio e saggio adagio italiano: “Dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io”, unitamente all’altro altrettanto saggia e sempre più veritiero: “A pensar male si fa peccato, ma quasi (? ) sempre ci si azzecca.
Lando Chiarini su Il Secolo nel mese di febbraio di quest’anno, ha scritto un ottimo intervento, il nuovo governo si stava per insediare, dat titolo profetico: “Dopo questo governo non sarà più niente come prima”. I primi risultati si stanno vedendo con cambi di direttori di testate e presto ce ne saranno anche altre da cui ognuno potrà ricavare la quadratura del cerchio. Il tutto come preparazione delle elezioni amministrative il prossimo autunno e , soprattutto, quelle politiche.
Come anche lei ha affermato, tutti film già visti e, perdipiù,orribili, nauseanti e qualificanti di individui men che mediocri sotto ogni punto di vista.
Le auguro un magnifico week-end.
Sandro Cecconi
Vorrei ricordare un vecchio motto: ! Non incolpo chi è fuori dai nostri confini, per tutto quello che siamo riusciti a ! Al Sig. Cecconi vorrei solo dire che la mia scuola elementare iniziò negli anni ‘940 ed era condotta da Insegnanti privati in una grande casa situata in un grande verde, ove oggi esiste solo cemento e sporcizie varie! Quale vecchio seguace di S.Uberto, ho potuto girovagare per boschi, pianure e corsi d’acqua di tutto lo Stivale, tante bellezze e ricchezze che oggi non esistono più, granzie anche alle tante Organizzioni pro-natura! Con la legge 167/92 si è dato il a quello che ancora esisteva! Sono 5 anni che ho smesso di girovagare per pratica venatoria; ma mi diletto nella sola osservazione del marcio che vedo e nelle sciocche lamentele di quanti ancora continuano a foraggiare i classici ecologisti, che non ho mai visto in quelle zone divenute immondezzai e che un tempo erano dei paradisi per l’avifauna ed altro!
Sig. Vincenzo,
l’ecologia è una materia seria e in Italia non sie è mai potuta sviluppare nel modo corretto perché coloro che ne parlano aprono bocca per pronunciare solo sciocchezze su sciocchezze senza provare vergogna.
La dimostrazione più evidente sono l’abbandono totale dei parchi pubblici nelle grandi città come, in questo lei ha perfettamente ragione, coloro che prendono per discariche a cielo aperto con qualsivoglia residui qualsiasi spazio verde fuori dai centri abitati come quelle zone da lei descritte in ogni zona del territorio nazionale. Altrettanto per quanto riguarda i fiumi e i meri che sono scambiati per pattumiera dei residui industriali senza eccezione alcuna.
E’ questa la fotografia impietosa della condizione in cui ci troviamo catapultati da gentaglia e gentaccia.