Gli scafisti intascano denaro mettendo a rischio la vita di milioni di disperati in mare aperto. I più fortunati arrivano sulle nostre coste da clandestini e spesso finiscono per essere sfruttati in lavori umilianti o sottopagati, quando non dalla criminalità organizzata o da qualche cooperativa rossa per fare business con i fondi per l’accoglienza. Alcuni riescono a raggiungere il confine con altri Stati europei e per oltrepassarlo vengono “spennati” da altri trafficanti di esseri umani. Come scoperto nelle scorse ore a Milano. Solo la sinistra e qualche Ong compiacente non si rendono conto che non c’è nulla di umano in tutto ciò. Bisogna spezzare questa catena di sfruttamento, con accordi di cooperazione e di gestione dei flussi. Con un Blocco Navale, inteso come missione europea di concerto con le autorità nordafricane per fermare le partenze clandestine. Perché il vero diritto da difendere è quello di avere la possibilità di rimanere e crescere nella propria terra, senza sottomettersi o essere costretti a scappare.
Feb 12
2 commenti
A Torino clandestini e spacciatori senegalesi che percepiscono soldi dallo stato, assaltano una macchina della polizia la polizia scappa, Lamorgese anziche’ nascondersi dalla vergogna e’ in tutte le tv alfredo
PS Salvini l’europeista appoggia questo immondezzaio di politica l’Italia e’ in SVENDITA NON CONTIAMO PIU’ UN CAZ….O
Questo è il concetto strategico di frontiera vivente della sinistra,per provocare il caos politico ed economico nel Paese.