Nei momenti più difficili gli italiani hanno sempre dato prova della loro forza. Un popolo orgoglioso e fiero, che non piega la testa di fronte a nulla. Oggi, nell’anniversario dell’Unità Nazionale, continuiamo a tenere alto il nostro Tricolore.
Mar 17
8 commenti
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Cara, una volta eravamo un popolo che combatteva per le proprie idee giuste o sbagliate che fossero. Oggi siamo un popolo senza più ideali, sostituiti dal pensiero unico d’importazione. Pronti a chinarsi agli ordini di chi di vuole la nostra fine. Eravamo una Potenza Mondiale, siano lo zerbino del mondo . Io soffro per questo. Vorrei vederci rispettati e a testa alta sventolare la nostra bandiera ricca di storia e di sangue dei nostri martiri. VIVA L” ITALIA.
Siamo un popolo meraviglioso, forse unico al mondo;sia per laboriosità,che per inventiva e per creatività. le più importanti scoperte fisiche,chimiche,artistiche e tecniche esistenti,; dal telefono,alla corrente,all’atomo,a Giotto, a Marconi -radio e radar- i migliori agricoltori e artisti del mondo; SIAMO NOI;ma siamo anche troppo indulgenti con i disonesti,ipocriti e parassiti che ci governano, pigliandoci per il c..o. Ma,spero,che ci svegliamo, io ho 82 anni; ma spero con tutto il cuore che la gente capisca e si ribelli e che democraticamente vada a votare chi è per l’Italia e non per le proprie tasche. VIVA L’AMATA MIA ITALIA. E spero che Giorgia la governi un giorno, allora sarà di nuovo l’Italia dei GRANDI e GRANDE!
LA SCELTA DELL’ONORE :All’8 settembre, al comunicato di Badoglio, piansi. Piansi e non ho mai più pianto. E adesso, oggi, domani potranno esserci i comunisti potranno mandarmi in Siberia, potranno fucilare la metà degli italiani, non piangerò più. Perché quello che c’era da soffrire per ciò che l’Italia avrebbe vissuto come suo avvenire, io l’ho sofferto allora. Quel giorno io ho visto il dramma che cominciava per questa nostra disgraziata nazione che non aveva più amici, non aveva più alleati, non aveva più l’onore ed era additata al disprezzo di tutto il mondo per essere incapace di battersi anche nella situazione avversa.
Junio Valerio Borghese
Di orgoglio ,fierezza e onore nel popolo italiano ne è rimasto ben poco anzi quasi nulla.In base all’esempio che danno i nostri governanti siamo considerati in primis voltagabbana poi opportunisti,ladroni,mafiosi,camorristi,senza dignità.Ve lo dice uno che ha passato 40 anni ,praticamente in tutto il mondo ,per motivi di lavoro,
“…Questi intoccabili architetti possono realizzare lo stesso edificio a Dubai e a Venezia, tranne piccoli dettagli, mosse corrive da pubbliche relazioni. Per Salingros, se un grattacielo può essere costruito in maniera identica in qualsiasi parte del mondo, significa che è autoreferenziale, ossia non fa parte di una tradizione o di una cultura. Diventa moda, cangiante come tutte…Trionfo della dismisura neoliberista globalizzata, con città riempite di edifici modellati in serie, incuranti della storia. Dovunque, gli stessi giganti in vetro e acciaio, i cui utenti principali sono le oligarchie transnazionali. Identici dappertutto, sentinelle di un mondo a taglia unica, abitato da “esseri umani meticci, senza differenza di cultura, nazionalità, abitudini alimentari, perfino di sesso “. (F. Borgonovo) Un’architettura seriale, incurante dei sentimenti…E’ da questi “nonluoghi” uniformi che dobbiamo difenderci, in architettura e nel resto della cultura. Impossibile e insensato il ritorno al passato, la via da percorrere è quella di elaborare soluzioni creative che restituiscano vita fuori dall’impero mortuario di questi templi tecno seriali. L’architettura va innanzitutto riumanizzata. In questo senso, è forse opportuno rivedere con spirito contemporaneo la lezione di alcuni maestri inascoltati del passato…Indubbiamente l’architettura è determinata in parte dalla tecnologia disponibile ed è ovvio che i materiali impiegati per la costruzione di stazioni ferroviarie, silos, aeroporti, torri televisive, dighe, magazzini commerciali o installazioni industriali differiscano da quelli utilizzati nel passato per castelli, monasteri e cattedrali. Tutto ciò ha un’evidente eco formale…Scrisse Paul Valéry nel dialogo Eupalinos o l’architetto che ci sono edifici di tre categorie: quelli muti, quelli che parlano e quelli che cantano. Non poteva menzionare – era il 1921- quelli che fanno soffrire chi è costretto a vederli quotidianamente.Anche in architettura, come nel resto della cultura contemporanea, impressiona lo sforzo di distruggere l’eredità di chi ci ha preceduto…Se l’architettura non lavora per un urbanismo sensato, utile ed esteticamente gradevole, fatto di buoni materiali, bastione di civiltà e di gusto, il danno è irreparabile. Le mode passano, gli edifici restano.”
https://comedonchisciotte.org/maledetti-architetti/
Sono dello stesso avviso della Sig.ra Maria Grazia Bielli! Forse qualcuno dimentica o si vergogna di dire che siamo nella stragranda maggioranza una popolazione che ha perduto la moltissimi decenni fa! Cosa dire dei Giapponesi, Tedeschi, Siriani e di tutti i Popoli orientali? Ci si vende per un pugno di mosche o meglio per tante lusinghiere promesse, che rimangono come sempre nullità assoluta e …non aggiungo altro!
Grande Giorgia Meloni sono sempre d’accordo contro te
PARLARE DEGLI ITALIANI DI OGGI ? VENGONO DA UNA ” SQUOLA” DI MASSA che promuove una INCOLTA ED ACEFALA MASSIFICAZIONE ED OMOLOGAZIONE DEI CERVELLI, crogiolati dentro un progettificio ricalcato sul ” politicamente corretto” che sradica nel giovane ogni sapere FONDATO SU MEMORIA, TRADIZIONE, CONOSCENZA RIGOROSA E DOCUMENTATA. NON LINGUA, NON CULTURA, INVECE SOLO FARCITURA DI LUOGHI COMUNI GESTITI DAL POTERE E DI SLOGAN ACRITICI. REPLICANTI PERFETTI, PRONTI PER IL ” transumanesimo” del signor Schwab e le manipolazioni tecnocratiche di Davos. E se cerchi di svegliarli come DOCENTE ANTICONFORMISTA…finisci molto male, sbranato non esagero da colleghi, presidi e GENITORI…
Egr.Giorgia lo vada a dire a quelle migliaia di italiani che ogni giorno fanno la fila dalle 6 di mattina per prendere il sacchetto con le cibarie dalle varie caritas o a tutti quegli anziani che vanno a razzolare fra le cassette nei mercati di frutta e verdura o nei cassonetti della mondezza.Di forza ne è rimasta ben poca.