30 anni fa morirono in un vile attentato il giudice Giovanni Falcone, la moglie e gli agenti della sua scorta.
È trascorso tanto tempo da quel terribile 23 maggio, giorno in cui la mafia dichiarò guerra alla giustizia e all’Italia perbene. Cosa Nostra ebbe vigliaccamente bisogno del tritolo per fermare un uomo forte e coraggioso.
Uccisero la persona, ma non le sue idee e il suo ricordo. Giovanni vive ancora nella mente e nel cuore di chi crede in un’Italia più giusta e libera da ogni mafia.
Mag 23
4 commenti
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Sono passati 30 anni e ancora non sappiamo chi sono i mandanti sappiamo solo chi sono i macellaii,chi ha rubato l’agenda rossa di Falcone,cosa conteneva? chi accusava? perche’ era cosi’ importante? sono passati 30 anni e non sappiamo ancora chi ha tradito Falcone erano in pochi ha conoscera il percorso e l’ora in cui sarebbe passato per lo svincolo di Capaci CHI HA TRADITO FALCONE? non lo sapremo mai La mafia non esiste senza la politica e LA POLITICA NON ESISTE SENZA LA MAFIA, alfredo
PS Ogni anno politici di tutti i partiti ci ricordano la strage, perche’ non chiedete alla magistratura quanti anni servono ancora per conoscere i nomi degli infami che hanno dato l’ordine di uccidere Falcone
E ne passeranno altri 30 di anni, non dimentichiamo che questa Italia non ha piu’ un democrazia, ma una dittatura rossa o chiamatela come volete, sempre dittatura rimane. Se “LORO” non vogliono che noi sappiamo, non lo sapremo mai, al momento LORO hanno molto da nascondere, solo quando non sapranno piu’ dove nascondere le cose…. allora si sapra’, ma i responsabili saranno ben nascosti in altra parte di questo Globo.
Falcone e Borsellino, li possono ricordare con rispetto ed onore chi è ancora ITALIANO. Ma oggi con questi esterofili che ci governano, questi solo pro omosessuali e africani; ne onoriamo il ricordo in molti pochi!
Integrando fatti storici ed avvenimenti attuali, non resta che disperazione e rimpianto. Se la logica accusa, ma la volontá rimanga contraria, i martiri sono inutili, e la loro lista continua.