Auguri di buon lavoro a Napolitano. FdI indisponibile a governo di larghe intese

Auguri di buon lavoro, a nome mio e di Fratelli d’Italia, al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nella speranza che voglia favorire una grande stagione di riforme costituzionali, a partire dal passaggio non più rimandabile a una Repubblica presidenziale, con elezione diretta del Capo dello Stato e rafforzamento dei poteri dell’Esecutivo. Ribadiamo invece la nostra indisponibilità ad un governo di larghe intese, che in nessun modo può rappresentarci e che non può dare all’Italia le risposte di cui ha bisogno. Abbiamo già visto con l’esperienza fallimentare del governo Monti cosa significhi mettere insieme persone, storie e percorsi completamente diversi tra loro. È una stagione alla quale non vogliamo tornare.

Quirinale: Fratelli d'Italia non voterà Napolitano

Il gruppo Fratelli d’Italia, dopo aver espresso il proprio sincero apprezzamento per il Presidente Giorgio Napolitano e per come in questi sette anni ha onorato il suo altissimo incarico, ha analizzato la attuale situazione prima del voto del sesto scrutinio. Al termine della riunione è emersa la decisione, pur confermando la stima per il Presidente Napolitano, di non aderire coerentemente ad un percorso che appare finalizzato nei prossimi giorni, alla nascita di un governo che accomuni il centrodestra alla sinistra, con effetti che potrebbero essere simili a quelli nefasti del governo Monti. Per tale ragione Fratelli d’Italia insisterà nel voto a Sergio De Caprio, meglio noto come Capitano Ultimo, simbolicamente indicativo dei valori di amore per la Patria, di lotta alla mafia e di omaggio alle Forze Armate, anche per la vicenda dei due marò ancora prigionieri in India.

Sinistra non pensa all’Italia ma a se stessa. Alle 15 in piazza contro Prodi

Quella delle ore 15 a piazza Montecitorio sarà una manifestazione aperta a tutti coloro che vogliono dire no a Prodi al Quirinale, indipendentemente dal partito da cui provengono. La scelta del Pd è molto divisiva ed è l’esatto contrario di quello di cui l’Italia ha bisogno: è necessario superare la stagione di contrapposizione che Prodi rappresenta pienamente. Mi colpisce soprattutto la convergenza  di chi si professa come nuovo, penso ad esempio a Matteo Renzi. Figure terze e unificanti se ne potevano immaginare, ma c’è questa logica di scegliere coloro che stanno per forza seduti tutta la vita dentro al palazzo, che hanno una certa età, che devono aver fatto un certo percorso e che rispondono più agli interessi di partito che agli interessi dell’Italia. Oggi quando la sinistra sceglie di portare Prodi lo fa per provare a salvare se stessa, fregandosene di quello che questo comporta per l’Italia. E francamente è molto grave. Alle 15 saremo in piazza e chi parteciperà sarà il benvenuto.

Renzi nostalgico della Prima Repubblica. Prodi che novità sarebbe?

Caro Renzi, se Marini era un dispetto all’Italia oltre che un candidato del secolo scorso, cosa sarebbe Prodi, la bella novità che risponde al bisogno di cambiamento che si respira in Italia? Siamo seri per favore. Matteo Renzi sembra un nostalgico della prima Repubblica.