No quote ma rivoluzione del merito Fratelli d'Italia depositerà legge su natalità e maternità

Le sfide di Fratelli d’Italia per le donne italiane: che non si debba mai più scegliere tra la libertà di essere madri e quella di affermarsi professionalmente; che fare un figlio non significhi più rinunciare a tutto il resto; che non ci siano discriminazioni per le donne, particolarmente per quelle in età fertile. Personalmente non sogno un futuro di quote in ogni ambito ma una rivoluzione del merito, che consenta alle donne di misurarsi ad armi pari. Quando la competizione sarà leale e paritetica, allora forse saranno gli uomini a dover chiedere le quote.

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Napolitano affidi l’incarico a Grillo: vediamo quali sono queste proposte geniali

Abbiamo visto gli otto punti proposti da Bersani. Dubito fortemente che sulla base di tanto fumo si possa trovare una convergenza tale da garantire un governo sufficientemente stabile da affrontare le grandi sfide economiche e sociali del momento. Prima di sancire che l’unica strada possibile è quella di procedere all’immediata modifica della legge elettorale per poi tornare al voto, suggerirei con rispetto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di considerare l’ipotesi di affidare il Governo al leader del primo partito italiano. Beppe Grillo potrebbe sempre sovvertire ogni pronostico e stupirci con delle proposte concrete che possano realmente risolvere i grandi problemi della Nazione. Da cittadina e da patriota mi auguro veramente che dietro a tanta apparenza ci sia anche della sostanza e Fratelli d’Italia sarebbe ben lieto di poter di volta in volta valutare i geniali provvedimenti del Governo cinque stelle. Se invece malauguratamente Grillo non avesse nulla da proporre al Parlamento lo confessi sommessamente agli italiani che continueranno a volergli bene da ottimo uomo di spettacolo capendo che è molto più facile giocare a vestire i panni del leader che non ad assumersi le responsabilità dello statista.

Napolitano affidi l'incarico a Grillo: vediamo quali sono queste proposte geniali

Abbiamo visto gli otto punti proposti da Bersani. Dubito fortemente che sulla base di tanto fumo si possa trovare una convergenza tale da garantire un governo sufficientemente stabile da affrontare le grandi sfide economiche e sociali del momento. Prima di sancire che l’unica strada possibile è quella di procedere all’immediata modifica della legge elettorale per poi tornare al voto, suggerirei con rispetto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di considerare l’ipotesi di affidare il Governo al leader del primo partito italiano. Beppe Grillo potrebbe sempre sovvertire ogni pronostico e stupirci con delle proposte concrete che possano realmente risolvere i grandi problemi della Nazione. Da cittadina e da patriota mi auguro veramente che dietro a tanta apparenza ci sia anche della sostanza e Fratelli d’Italia sarebbe ben lieto di poter di volta in volta valutare i geniali provvedimenti del Governo cinque stelle. Se invece malauguratamente Grillo non avesse nulla da proporre al Parlamento lo confessi sommessamente agli italiani che continueranno a volergli bene da ottimo uomo di spettacolo capendo che è molto più facile giocare a vestire i panni del leader che non ad assumersi le responsabilità dello statista.

Presentata memoria per chiedere la corretta applicazione della legge elettorale

Abbiamo presentato in tutte le Corti d’Appello una memoria per chiedere null’altro che la corretta applicazione della legge elettorale, che non prevede in alcun modo soglie di sbarramento al Senato se non nel caso in cui una coalizione raggiunga il 55 per cento. Purtroppo una circolare del Ministero dell’Interno ha forzato un’interpretazione viziando l’attribuzione corretta dei seggi. Già nella seduta del 21 gennaio 2008 della Giunta delle elezioni, i professori Vassallo ed Amato confermarono l’evidenza contenuta nella nostra memoria. Le Corti d’Appello o, dove si siano già pronunciate, la Corte di Cassazione, dovrebbero dunque attenersi allo spirito della legge e alla Costituzione, rispetto a questa forzatura attuata, certamente in buona fede, dal Viminale.